Pelle Secca | Cause, Rimedi e Cosmetici Efficaci

In questo articolo parliamo del Problema della Pelle Secca, analizzandone Cause, Conseguenze e Rimedi Efficaci Offerti dalla Cosmesi. Migliori Attivi Idratanti, Emollienti e Umettanti

Pelle Secca - Cause, Rimedi
Supervisione Scientifica a Cura del Dottor Gilles Ferraresi - Ultima revisione dell'articolo:

Idratazione della Pelle

Da Cosa Dipende? Strato corneo, TEWL e Disidratazione

A livello dello strato più superficiale dell'epidermide (strato corneo), l'acqua libera evapora con un meccanismo definito Trans Epidermal Water Loss (TEWL) o “Perspiratio Insensibilis”.

La Perspiratio Insensibilis consiste nell'evaporazione costante e impercettibile di acqua a livello dello strato più esterno dell'epidermide.

Questa perdita d'acqua, unitamente alla secrezione delle ghiandole sudoripare eccrine, è responsabile dell'omeostasi termica dell'organismo.

La TEWL riflette l'integrità della barriera cutanea e pertanto è utilizzata come parametro di riferimento per valutare lo stato di salute della pelle.

Epidermide

Lo strato corneo della cute è solo apparentemente una struttura arida. In realtà il suo contenuto in acqua è piuttosto elevato: in condizioni normali è compreso tra il 20 e il 35%. E' stato dimostrato che l'acqua non è distribuita in modo uniforme all'interno dello strato corneo, ma esiste un gradiente idrico di concentrazione. Nella parte centrale, la concentrazione è compresa tra il 57 e l'87%, e risulta più abbondante, quindi, rispetto agli strati superiore e inferiore.

Inoltre, si è osservato che la capacità di assorbire acqua da parte del corneo è migliore quando è idratato rispetto a quando è secco 1.

La disponibilità dell'acqua nello strato corneo è ritenuta un fattore essenziale per la funzione barriera e la buona salute della pelle 2.

L'acqua, insieme alle proteine e ai lipidi, conferisce allo strato corneo caratteristiche di morbidezza, flessibilità ed elasticità, necessarie per impartirgli la possibilità di adattarsi ai movimenti dei muscoli e delle articolazioni. Quando lo stato di idratazione dello strato corneo scende al di sotto del 20%, la superficie cutanea diventa secca e ruvida, la sua elasticità si riduce in maniera evidente e si osserva un processo di desquamazione e fessurazione.

Epidermide

Ruolo di Proteine e Lipidi

Lo stato d'idratazione è regolato da sostanze, presenti nei corneociti, capaci di legare acqua, e dalla qualità dei lipidi presenti. Il 35-38% dell'acqua contenuta nello strato corneo è legato alle proteine di membrana dei corneociti e ai lipidi interlamellari, mentre la restante parte si trova in forma libera.

Le proteine più importanti presenti nello strato corneo sono rappresentate da cheratina, involucrina, filaggrina e loricrina: esse contribuiscono a costituire lo scheletro dei corneociti ed hanno la capacità di legare molecole di acqua. E' ormai chiaro, tuttavia, che i principali responsabili dell'effetto barriera dello strato corneo (permeabilità selettiva) sono i lipidi che lo compongono.

I lipidi dello strato corneo sono essenziali per trattenere la giusta quantità d'acqua nella cute e per regolare la TEWL (effetto barriera). In particolare, l'acido linoleico ha un ruolo chiave nella sintesi dei lipidi di barriera: in animali sottoposti a dieta carente di acidi grassi essenziali si è osservata un'alterazione della struttura lipidica dello strato corneo.

Inoltre, studi sull'uomo hanno evidenziato che alla dermatite atopica è associato un significativo decremento dei lipidi totali (in particolare delle ceramidi).

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Cause della Pelle Secca

Disidratazione della Pelle: Da Cosa Dipende?

Il livello d'idratazione della cute è funzione dell'umidità, delle proprietà igroscopiche dello strato corneo e della presenza di fattori naturalmente idratanti, in assenza dei quali si instaura il fenomeno della secchezza cutanea.

Oltre all'età e alla predisposizione genetica, fattori esterni possono provocare stati più o meno accentuati di disidratazione cutanea. I principali fattori di disidratazione sono

  • di tipo chimico (ad esempio, l'azione solvente e delipidizzante legata all'appicazione ripetuta di tensioattivi)
  • legati ad aggressioni climatiche e ambientali: vento, freddo e umidità relativa all'ambiente,

Quando intervengono separatamente o congiuntamente, questi fattori provocano disidratazione dello stato corneo con formazione di pelle secca, ruvida, desquamata, screpolata.

Anche il contatto prolungato con l'acqua, nonostante la protezione del film sebaceo-sudorale, causa un impoverimento in NMF. Infatti, un'applicazione topica di sola acqua provoca uno stress su tutto lo strato corneo che causa un'alterazione della funzione di barriera.

Acqua e Salute della Pelle

Il benessere della pelle gioca un ruolo vitale nel mantenimento della salute, e la sua cura rappresenta una priorità per il genere umano, in tutti i periodi storici. La principale funzione della pelle è di proteggere il corpo dalle sostanze esogene e dall'eccessiva perdita di acqua.

L'acqua è un elemento indispensabile per il benessere della pelle, la cui detersione e idratazione risultano fondamentali per mantenerla in buono stato.

Il cosmetico idratante, in particolare, è un prodotto formulato con un insieme di ingredienti utili per ripristinare il contenuto idrico della pelle - impoverito da molteplici fattori - e per mantenere lo strato corneo in buono stato di funzionalità, con conseguente miglioramento dell'aspetto generale della cute.

Idratazione cutanea

L'acqua segue un percorso ben definito all'interno dei diversi strati cutanei: dal circolo sanguigno raggiunge il derma, per poi diffondere regolarmente e costantemente fino agli strati superiori dell'epidermide, ove ha il compito di preservare l'idratazione cutanea. L'idratazione naturale della pelle è il risultato di diversi meccanismi biologici con funzioni specifiche, che hanno luogo a livello di derma, epidermide e strato corneo. 

Epidermide e Mantello Acido

L'acqua presente nell'epidermide proviene dal derma sottostante; non è ancora stato ben chiarito il meccanismo di regolazione del flusso idrico che attraversa la membrana basale. Tuttavia, una corretta idratazione dell'epidermide e dello strato corneo, è possibile solo se l'apporto idrico dal derma è sufficiente a bilanciare le perdite insensibili e se la capacità di idroritenzione dei comparti superiori della cute risulta efficente e costante.

Il film acquoso che ricopre l'epidermide è abitualmente definito come “mantello acido”, con riferimento al suo pH debolmente acido (intorno a 5.5); si dispone in forma pressoché continua sulla superficie dello strato corneo ed è costituito da un insieme di sostanze di diversa provenienza.

La sua composizione è principalmente caratterizzata dai prodotti di secrezione delle ghiandole sudoripare eccrine e delle ghiandole sebacee, da aggregati polipeptidici provenienti dal disfacimento dei corneociti, da sostanze di natura purinica e glucidica derivanti dalla denucleazione dei cheratinociti, e da lipidi di provenienza epidermica. In sintesi, si tratta di una miscela di sostanze lipofile e idrosolubili, il cui compito consiste nel proteggere la cute e, in particolare, nel mantenere idratato lo stato corneo. Questo film superficiale viene distinto in due parti: la prima è definita come film lipidico di superficie e comprende sia il sebo che i lipidi epidermici; la seconda è definita come NMF(natural moisturizing factor) ed è composta da tutte le sostanze non lipidiche presenti sulla superficie epidermica.

Ancora oggi si stanno studiando in maniera approfondita i meccanismi con i quali lo strato corneo e i costituenti dell'epidermide riescono a regolare il contenuto idrico cutaneo. La ricerca cosmetica, infatti, ha evidenziato nuovi meccanismi, e si cerca di capire quali nuove molecole possano essere sviluppate per andare a modulare i meccanismi messi in luce. Dati recenti dimostrano che il movimento dell'acqua fra le cellule nei differenti livelli dell'epidermide dipende da proteine specifiche denominate acquaporine 3.

Acquaporine

Le acquaporine sono delle proteine presenti nell'epidermide che formano dei canali preposti a veicolare acqua e ingredienti idrosolubili, trasportandoli in superficie.

Le acquaporine sono fondamentali nel regolare il contenuto idrico cutaneo. Nel 2003, per questa stravolgente scoperta, Peter Agre, biochimico americano, fu insignito  del prestigioso Premio Nobel per la Chimica. Prima di questa rivelazione  si riteneva che l'acqua attraversasse la membrana solo per diffusione semplice. 

Le acquaporine sono una famiglia di proteine integrali di membrana con funzione  carrier dell'acqua, e loro implicazioni fisiologiche vanno ben al di là del comparto cutaneo, in quanto sono presenti in molti tessuti del nostro organismo.

In questi anni, le acquaporine sono state studiate per capire come funzionano, quale sia il loro ruolo all'interno della pelle e, soprattutto, come sia possibile stimolare la loro sintesi. Solo recentemente, però, si è cominciato a progettare lo sviluppo  di specifici peptidi, capaci di stimolare la sintesi delle acquaporine, e utili per migliorare l'assetto idrico della cute.

Derma e glicosaminoglicani

A livello del derma, l'acqua viene trattenuta dall'organismo grazie alla presenza dei glicosaminoglicani (GAGs),  polimeri idrofili in grado di fissare grandi quantità d'acqua a livello della matrice extracellulare.

Il derma è particolarmente ricco di acqua: contiene circa il 70% della riserva idrica dell'intera cute, concentrazione difficilmente intaccaccabile dagli eventi esterni ma dipendente principalmente dallo stato di idratazione dell'intero organismo e dall'efficienza della sintesi proteica da parte dei fibroblasti. In casi di disidratazione sistemica, la riserva dermica diventa la prima fonte dalla quale attingere per sopperire alle carenze idriche.

Un'altra causa di depauperamento della riserva dermica è imputabile all'alterazione qualitativa e quantitativa delle molecole deputate a legare l'acqua: è il tipico il caso del fotodanneggiamento cronico, nel quale le strutture dermiche sono alterate dalle radiazioni UV e perdono la capacità di trattenerla.

Cosmetici per la Pelle secca

Una cute disidratata favorisce la penetrazione di sostanze estranee, l'insorgere di stati infiammatori da contatto e causa la perdita d'elasticità e plasticità. L'applicazione di formulazioni cosmetiche sulla pelle disidratata è in grado restituirle levigatezza, morbidezza e distensibilità.

Il trattamento cosmetico idratante ha lo scopo, da un lato, di prevenire i fenomeni di disisdratazione, dall'altro di ristabilire il contenuto ottimale di acqua e di altre sostanze, che possono ridursi in seguito a molteplici fattori.

In ambito dermocosmetico, quando si parla di idratazione, ci si riferisce all'acqua contenuta sia nel derma che nell'epidermide, in realtà, con i trattamenti topici si può intervenire soltanto sull'idratazione dello strato corneo.

Del resto, ci sono evidenze scientifiche del fatto che la disidratazione cutanea sia prevalentemente provocata da difetti del potere igroscopico dello strato corneo o da deficit negli elementi costitutivi della barriera idro-lipidica, ed è per questo motivo che le formulazioni cosmetiche idratanti sono formulate per veicolare composti in grado di apportare acqua e di ristrutturare la barriera epidermica.

Le strategie di idratazione sono fondamentalmente due:

  • Regolare Il Contenuto Idrico Cutaneo
  • Regolare Il Contenuto Lipidico Cutaneo

Un buon cosmetico idratante dovrebbe agire su entrambi i livelli, con la prevalenza dell'uno o dell'altro a seconda del tipo di prodotto, per poter reintegrare e ripristinare efficacemente  il film idrolipidico cutaneo.

Regolare il Contenuto Idrico

Umettanti

Per regolare il contenuto idrico cutaneo è possibile applicare sostanze che agiscono attraverso un meccanismo igroscopico, i cosiddetti umettanti di superficie di natura idrosolubile che, in modo variabile, secondo il tipo di sostanza, legano l'acqua presente nei cosmetici, l'umidità ambientale e quella proveniente dagli strati superiori, mediante interazione chimica o per equlibrio di gelificazione.

Tra questi troviamo: il glicerolo (glicerina), il sorbitolo, i glicoli, polietilenglicoli, eteri del glucosio, ecc.

Glicerolo

Il pluridecennale impiego del glicerolo ha trovato giustificazione in studi che dimostrano il suo ruolo fisiologico quale componente del pool di fattori idrofili che concorrono a determinare la water holding capacity del corneo. Il glicerolo, applicato sulla cute, incrementando il contenuto idrico dello strato corneo, è in grado di ripristinare un normale funzionamento delle proteasi addette alla lisi dei corneosomi, regolarizzando così la desquamazione.

Inoltre, impedisce la transizione di fase che porta i lipidi intercorneocitari ad assumere - nelle condizioni di secchezza - rigidità e fragilità, ed accelera il ripristino della barriera cutanea danneggiata.

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Acido ialuronico

La funzione umettante è svolta anche da macromolecole ad elevata capacità idroritentiva, come il collagene naturale, l'acido jaluronico e alcuni derivati vegetali. Nei cosmetici, queste sostanze, che si stratificano costituendo un film epicutaneo idrofilo non occlusivo, sono usate come antidisidratanti.

In particolare, l'acido ialuronico, appartenente alla famiglia dei glicosamminoglicani, polimeri ad alto peso molecolare presenti nel derma, è conosciuto per l'elevatissima capacità di legare acqua, che si traduce in un aumento delle proprietà viscoelastiche della cute e in un aumento del tono cutaneo.

Sul mercato è disponibile anche la forma idrolizzata, ovvero acido ialuronico a basso peso molecolare (<10000 dalton) che, secondo il produttore, penetra negli strati più profondi dell'epidermide ed apporta idratazione dall'interno.

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Mucillagini

Nell'ambito dei derivati vegetali, troviamo strutture eteropolisaccaridiche ad elevata idrofilia, come le mucillagini, di cui sono ricchi gli estratti di malva, di tiglio e di altea, in grado di formare una pellicola sottile sulla cute, che agisce come una spugna che assorbe acqua e la cede allo strato corneo.

Possiedono una moderata azione antidisidratante altri polimeri idrofili che, grazie al film che formano sull'epidermide, sono in grado di trattenere l'acqua: eteri di cellulosa, polivinilpirrolidone, alcol polivinilico ecc.

Urea

Sempre nell'ambito degli ingredienti ad attività idratante, ci sono molecole in grado di modificare l'interazione tra la cute e l'acqua, come l'urea e gli alfa-idrossiacidi a bassa concentrazione. Sono tutte sostanze idrosolubili e igroscopiche a basso peso molecolare che, in seguito ad azione topica, sono in grado di solubilizzarsi nella componente idrica del film idrolipidico, penetrare negli spazi intercorneocitari, sciogliersi nei microstrati liquidi interposti tra le lamelle lipidiche del cemento, penetrare all'interno dei corneociti e disperdersi tra le fibre di cheratina.

L'urea, come il glicerolo, è molto utilizzata nelle formulazioni ad attività idratante in quanto componente naturale del NMF (Natural Moisturizing Factor), in cui è presente in concentrazione tra il 4-7%. E' una molecola polare capace di interagire con le cheratine rompendo i legami idrofobici inter ed intramolecolari, con aumento dei siti idrofili liberi, e incrementando il contenuto d'acqua del corneo.

A basso dosaggio, l'urea ha effetto idratante e conferisce alla pelle maggiore morbidezza e levigatezza superficiale perchè completa il distacco delle squame già parzialmente sollevate. A concentrazioni maggiori, la sua attività cheratolitica si manifesta in modo più marcato, rendendola un ingrediente utile nelle situazioni di ipercheratosi.

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Allantoina

Attività simile all'urea, ma con il vantaggio di svolgere le stesse attività ammorbidenti e cheratoplastiche a dosi 10 volte inferiori, viene svolta dall'allantoina.

Alfa-idrossiacidi

Tra gli alfa-idrossiacidi di maggior impiego troviamo l'acido glicolico e l'acido lattico: usati a concentrazione inferiore al 10% hanno mostrato di possedere proprietà idratanti e cheratoplastiche e, a dosi superiori, attività esfoliante.

Se usati a bassa concentrazione, il loro meccanismo d'azione consiste nell'intervenire nei legami che si instaurano fra i corneociti, in particolare sui ponti idrogeno, determinando una condizione di rigonfiamento delle strato corneo che si traduce in un aspetto maggiormente idratato della cute.

Pantenolo

Tra gli ingredienti in grado di regolare il contenuto idrico cutaneo, non si può non menzionare Il pantenolo, o provitamina B5, che viene metabolizzato  ad acido pantotenico a livello della cute, e che rappresenta uno degli attivi da sempre più impiegati per la funzionalità idratante e stimolante la rigenerazione cellulare.

NMF Ricostruiti

Una vera e propria azione reintegrante sembra essere attribuita alle miscele più o meno arricchite e definite NMF ricostituiti.

In esse, a fianco del piroglutamato sodico, lattato sodico ed urea, figurano idrolizzati proteici (collagenici o cheratinici), miscele di aminoacidi ricostruite e collagene nativo solubile.

Non mancano gli importanti componenti saccaridici (glucosio, fruttosio, pentosio, glucosamina, glucoamidi, mucopolisaccaridi) e i loro idrolizzati.

Trimetilglicina

Una molecola invece di recente utilizzo nell'ambito degli attivi idratanti è la trimetilglicina, tensioattivo anfotero betainico, in grado di coordinare l'acqua e di stabilizzare le membrane. Inoltre, ha proprietà umettanti, aumenta il turn-over cellulare e presenta buone caratteristiche sensoriali.

Regolare il Contenuto Lipidico

Apportare maggiori quantità d'acqua nello strato corneo è senza dubbio fondamentale, ma è possibile modulare l'idratazione anche controllando la quantità d'acqua che naturalmente evapora per via epidermica. Il riferimento è  alla seconda strategia di idratazione, che consite nel regolare il contenuto lipidico cutaneo attraverso sostanze di natura grassa.

A questo gruppo appartengono gli occlusivi puri, come, ad esempio, la vaselina, lo squalano, i siliconi, le cere animali o vegetali e gli oli vegetali, che agiscono in primo luogo bloccando la perdita d'acqua dagli strati profondi per perspiratio insensibilis e causando così un'imbibizione di acqua degli strati superiori del corneo.

Lo squalene è un idrocarburo alifatico insaturo, derivante principalmente da oli vegetali come quello di oliva, di riso e di germe di grano.

Altri lipidi vegetali utilizzati per ricostituire il film idrolipidico cutaneo sono l'olio di borragine, l'olio di ribes nero e quello di enotera, caratterizzati da un contenuto elevato degli acidi grassi polinsaturi linoleico e linolenico, la cui carenza a livello cutaneo può provocare manifestazioni indesiderate, quali lesioni, eritema, pelle secca e squamosa. In generale, per i lipidi vegetali, all'azione idratante si accompagna quella emolliente, nutriente e protettiva, utile anche per il trattamento topico di eczemi, dermatiti o altre patologie della cute.

Per quanto riguarda invece gli idrocarburi paraffinici, il loro impiego non trova più grande riscontro nelle moderne formulazioni, perché ritenuti responsabili di proprietà occlusive nei confronti della cute: studi recenti hanno tuttavia dimostrato che la paraffina liquida e gli oli vegetali hanno lo stesso potere occlusivo.

CERAMIDI

Tra i ristrutturanti di barriera di natura lipidica, è possibile utilizzare le ceramidi, naturalmente presenti nello strato corneo e tra i principali responsabili del mantenimento dell'equilibrio idrico della cute. Praticamente abbandonati le ceramidi di derivazione animale, sono oggi disponibili sia quelle ottenute per via biotecnologica dal lievito, sia quelle vegetali o di origine completamente sintetica.

Altri Ingredienti

Nella formulazione di prodotti idratanti, è possibile considerare anche estratti botanici in grado di migliorare la funzione barriera della pelle e promuovere la differenziazione dei cheratinociti, quali ad es. Aloe vera gel, Betula alba, Hypericum perforatum, Lithospermum erythrorhizon, Piptadenia colubrina e Simarouba amara 4.

Nella formulazione di prodotti idratanti per il giorno è inoltre corretto prevedere l'inclusione di filtri solari ad ampio spettro in quanto è sempre più dimostrata scientificamente l'importanza di prevenire quotidianamente gli effetti cumulativi dell'esposizione UV 5.

Forme cosmetiche e tecnologie

L'efficacia idratante di una formulazione non è solo legata alla presenza di ingredienti specificatamente idratanti, ma anche la scelta del veicolo e della forma cosmetica che concorre al conferimento di tale proprietà.

Poiché gli emollienti di natura lipidica costituiscono i componenti principali dei trattamenti cosmetici per pelli secche e disidratate, tra le forme cosmetiche maggiormente utilizzate, oltre alle emulsioni olio in acqua ad alto contenuto di fase grassa, possiamo trovare emulsioni a fase esterna oleosa (A/O), maggiormente occlusive e persistenti sulla cute rispetto alle precedenti, o sistemi anidri, ottenuti miscelando diverse tipologie di oli (vedi bio-oil).

In commercio si trovano anche oli spray, formulati generalmente su base siliconica per ridurre l'appiccicosità e l'untuosità del prodotto finito, ad alto contenuto di attivi liposolubili, come la vitamina E.

Buon riscontro, per la facilità di applicazione rispetto agli oleoliti, trovano infine i lipogeli, miscele di oli fluidi viscosizzati con un lipogelificante e opportunamente funzionalizzati. Le microemulsioni rappresentano un sistema di rilascio innovativo di ingredienti cosmetici con numerosi vantaggi rispetto alle formule piu tradizionali 6.

Capaci di solubilizzare ingredienti sia lipofili che idrofili in grado di interagire più efficacemente con i costituenti cutanei. Nel caso di microemulsioni, le formule risultano capaci di apporatre un'idratazione maggiore.

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