Calorie Melone | OK per la Dieta? Proprietà, Benefici

In questo articolo parliamo del Melone, delle sue Calorie e Proprietà Nutrizionali, analizzando i risultati degli Studi che ne sottolineano gli importanti Benefici per Dimagrire e Mantenersi in Salute. Con Approfondimenti e Consigli Nutrizionali

Calorie Melone
Supervisione Scientifica a Cura del Dottor Gilles Ferraresi - Ultima revisione dell'articolo:

Calorie Melone

  • Secondo i dati del dipartimento dell'agricoltura statunitense (USDA) 1, un melone apporta 34 calorie per 100 grammi di parte edibile.
  • Secondo i dati del Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione CRA-NUT (ex INRAN), un melone apporta 33 calorie per 100 grammi di parte edibile.

A tal proposito, è utile considerare che un melone presenta circa il 50% di parte edibile.

Pertanto, se anziché considerare la sola parte edibile (la polpa arancione commestibile) si considera il peso del frutto intero (comprensivo della buccia e dei semi), le calorie del melone scendono a circa 17 calorie per 100 grammi.

Chiaramente, le calorie del melone possono variare in merito a diversi fattori, come:

  • la varietà considerata; in genere:
    • le varietà più diffuse sono il melone retato (Cucumis melo var. reticulatus) e il melone cantalupa (Cucumis melo var. cantalupensis), che sono state entrambe considerate dai dati INRAN (33 calorie per 100 grammi di p.e.), mentre l'USDA ha considerato la sola varietà cantalupa (34 calorie per 100 grammi di p.e.)
    • l'USDA ha anche calcolato le calorie del melone casaba (o melone giallo - 28 kcal/100g p.e.), del melone verde honeydew (36 kcal/100g p.e.) e del melone kiwano o cornuto (44 kcal/100g p.e.)
  • il grado di maturazione: le calorie aumentano all'aumentare della maturazione del melone;
  • le condizioni di coltivazione;
  • la taglia del frutto;
  • la durata e le condizioni di conservazione.

Fa Ingrassare?

Il melone non è particolarmente ricco di fibre (ne contiene circa un grammo per porzione da 100g), ma presenta un buon contenuto di acqua (90%).

Si tratta quindi di un alimento con una densità calorica abbastanza contenuta, che per questo può aiutare a dimagrire.

  • Un apporto adeguato di fibre, in particolare di fibre solubili, presenta molti vantaggi nutrizionali, aiutando a mantenere sani livelli di colesterolo, rallentando l'assorbimento dei carboidrati e favorendo il controllo glicemico. Inoltre, alcuni studi hanno dimostrato che la fibra, specialmente quella solubile, può aiutare a perdere peso, grazie al suo potere saziante 2, 3.
    Il potere saziante della frutta può quindi aiutare la perdita di peso riducendo l'apporto calorico della dieta. Tale effetto sarebbe maggiore per i frutti ricchi di fibre solubili, come la mela e l'arancia 4.
  • Anche un apporto adeguato di acqua attraverso gli alimenti è importante per chi cerca di dimagrire. Un'ampia revisione 5 di 13 studi, che hanno arruolato un totale di 3.628 persone, ha rilevato che l'assunzione di grandi quantità di alimenti caratterizzati da un basso contenuto calorico e un elevato contenuto di acqua, era legata a maggiori riduzioni del peso corporeo nei periodi che vanno da 8 settimane a 6 anni

Melone e Salute

Il melone è un cugino dell'anguria, sia dal punto di vista botanico che da quello nutrizionale.

Leggermente più ricco di calorie, il melone è un frutto ricco di vitamina C, con buone quantità di vitamina A (carotenoidi) e antiossidanti, come

  • acido gallico, ellagico e caffeico (che si concentrano tuttavia nei semi 6);
  • superossidodismutasi (SOD), tanto che il melone viene generalmente scelto come fonte estrattiva per la SOD contenuta negli integratori 7.

Cos'è la SuperOssido Dismutasi?

La SuperOssido Dismutasi (detta anche SOD od Orgoteina) è un enzima naturalmente prodotto dal corpo umano. Nello specifico, rappresenta uno dei principali enzimi di difesa antiossidante dell'organismo.

In virtù di questo suo ruolo biologico, la SuperOssidoDismutasi gioca un ruolo importante nella protezione delle cellule dal danno ossidativo. Espleta inoltre una potenziale attività antinfiammatoria.

Cosa Dicono gli Studi

  • Uno studio ha stabilito che i meloni a polpa arancione come il melone cantalupa hanno la stessa quantità di beta carotene delle carote 8. I carotenoidi (gruppo a cui appartiene anche il Beta-carotene) sono sostanze con una potente attività antiossidante, il cui apporto dietetico è stato associato:
    • a una migliore funzione immunitaria;
    • a un ridotto rischio di malattie, tra cui quelle cardiovascolari, varie malattie degenerative e alcuni tipi di cancro 9.
  • Il melone è anche un frutto ricco di vitamina C, tanto che una porzione da 200 grammi è in grado di coprire il fabbisogno quotidiano di questa vitamina per un adulto.
    La vitamina C ha molte e note proprietà:
    • antiossidanti;
    • coadiuvanti le difese immunitarie;
    • favorenti l'assorbimento del ferro;
    • favorenti la deposizione di calcio e fosforo nelle ossa e nei denti;
    • antiscorbuto;
    Studi di coorte prospettici indicano che maggiori livelli di vitamina C circolanti nel plasma si associano a minori rischi di ipertensione, malattia coronarica e ictus 13, 14.

Anche se sono stati pubblicati pochi studi in merito, non è difficile immaginare i benefici specifici per la salute derivanti dal consumo di melone.

Infatti, possiamo ipotizzare che il melone - in quanto frutto - possieda in generale tutti i benefici ascrivibili al consumo adeguato di frutta all'interno di una dieta equilibrata.

Ad esempio:

  • Una revisione di nove studi ha rilevato che ogni porzione giornaliera di frutta consumata riduce il rischio di malattie cardiache del 7% 16.
  • Inoltre, uno studio che includeva 9.665 adulti statunitensi ha riscontrato che un'elevata assunzione di frutta e verdura si associa a un rischio inferiore del 46% di diabete nelle donne, ma non vi era alcuna differenza negli uomini 17.
  • Molti altri studi hanno dimostrato che mangiare frutta e verdura si associa a un minor rischio di infarto e ictus, le due principali cause di morte nei paesi occidentali 18, 19.
  • Uno studio ha esaminato in che modo diversi tipi di frutta influenzano il rischio di diabete di tipo 2. Coloro che hanno consumato più uva, mele e mirtilli hanno avuto il rischio più basso, con i mirtilli che hanno l'effetto più forte 20.
  • Esistono anche alcuni studi randomizzati e controllati (frutto di veri esperimenti sull'uomo) che hanno dimostrato come un maggiore apporto di frutta possa abbassare la pressione sanguigna, ridurre lo stress ossidativo e migliorare il controllo glicemico nei diabetici 21, 22.
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