Primula | Proprietà, Usi in Erboristeria | Benefici

In questo articolo analizziamo le Proprietà e i Benefici della Primula, valutandone gli usi tradizionali e l'Efficacia come Emolliente ed Espettorante Contro Tosse e Bronchiti. Con Dosi, Modo d'Uso corretto, Effetti Collaterali e Controindicazioni

Primula
Supervisione Scientifica a Cura del Dottor Gilles Ferraresi - Ultima revisione dell'articolo:

Che Cos'è

Le primule sono un genere di piante erbacee fiorite appartenenti alla famiglia delle Primulaceae.

Originarie delle zone temperate di Europa, Asia e America, queste piante (ne esistono oltre 500 specie) sono perlopiù conosciute come piante ornamentali.

Alcune specie, come la Primula veris e la Primula elatior, riconoscono anche una tradizione d'uso nella medicina popolare. Vengono sfruttate, in particolare, come espettorante (un medicinale che aiuta a far fuoriuscire il catarro) nel caso di tosse associata a raffreddore.

Più in generale, la primula appartiene al gruppo delle cosiddette droghe pettorali, utili per l'attività sedativa contro le malattie infettive dell'apparato respiratorio.

A Cosa Serve

La primula viene impiegata in fitoterapia a uso interno per le sue proprietà 1:

  • espettoranti: aiuta a rimuovere muco e catarro dalla trachea e dai bronchi;
  • secretolitiche: utili per stimolare la secrezione del muco bronchiale o comunque di renderlo meno adesivo e viscoso, facilitandone l'escrezione;
  • antinfiammatorie.

La primula trova quindi impiego per uso interno nel trattamento di:

  • forme catarrali delle vie aree (tracheiti, bronchiti, faringiti, laringiti);
  • mal di gola;
  • tosse.

La monografia dell'EMA (European Medicine Agency)2 segnala l'utilizzo erboristico tradizionale della primula come espettorante nella tosse associata a raffreddore.

Per uso esterno, la primula vanta proprietà antinfiammatorie legate al ricco contenuto di saponine. Viene quindi usata nel trattamento delle contusioni, risultando particolarmente efficace nel favorire il riassorbimento degli ematomi.

Droga e Principi Attivi

In erboristeria, con il termine primula si fa generalmente riferimento alle radici (rizomi) di queste specie. Radici che possono essere essiccate e triturate (per essere adatte alla preparazione di tisane), o sottoposte a una tecnica per estrarne i principi attivi immergendole in un solvente (per esempio, etanolo o metanolo), per dissolvere composti e formare un estratto liquido.

Il solvente viene poi fatto parzialmente o completamente evaporare per ottenere un estratto essiccato o denso.

I principi attivi contenuti nei rizomi di primula comprendono saponine triterpeniche (5-10%), flavonoidi (gossipetina), carotenoidi, glicosidi fenolici e tracce di olio essenziale.

Oltre alle radici, della primula si possono sfruttare anche i fiori, che presentano una blanda azione diaforetica, drenante, lassativa, calmante e antispasmodica.

Studi, Proprietà, Benefici

Le proprietà e le indicazioni terapeutiche illustrate nel capitolo precedente si basano soprattutto sull'uso tradizionale della primula nella medicina popolare.

Finora, solo pochi studi sono stati condotti per confermare le proprietà erboristiche tradizionali della pianta.

Nel complesso, questi dati limitati non consentono di trarre conclusioni certe sull'efficacia delle preparazioni erboristiche tradizionali a base di primula per la salute umana.

L'uso tradizionale rimane tuttavia ben documentato. Ciò significa che, nonostante le prove tratte da studi clinici siano insufficienti, l'efficacia di tali fitoterapici è plausibile ed è comprovato che essi sono usati in maniera sicura per questo scopo da almeno 30 anni (di cui almeno 15 anni nell'UE) 2.

I principali composti attivi dei fiori e delle radici di Primula sono le saponine triterpeniche e i composti fenolici, inclusi flavonoidi (circa il 3% nei fiori), acidi fenolici e glicosidi fenolici.

  • Le saponine sono responsabili dell'attività secretolitica ed espettorante.
  • A loro volta, i composti fenolici, presenti soprattutto nei fiori di Primula, rivelano proprietà antiossidanti, antimicrobiche e citostatiche 3.

In letteratura si possono trovare alcuni studi che hanno indagato l'efficacia clinica e la tollerabilità di combinazione fisse di timo e radice di primula. Tale combinazione, alla dose di 30 gocce per 5 volte al giorno per un periodo di 7-9 giorni, si è rivelata particolarmente efficace nel trattamento della bronchite acuta, determinando una diminuzione clinicamente rilevante e più pronunciata dei sintomi (criterio di esito primario) e della durata della bronchite acuta rispetto al placebo 4.

Modo d'uso

Nella moderna fitoterapia, la primula viene utilizzata sottoforma di infuso, polvere e tintura madre.

Le dosi di assunzione normalmente consigliate sono pari a:

  • Decotto: 0,5 grammi di droga in 150ml di acqua fredda, da portare ad ebollizione e filtrare dopo 5 minuti. Berne una tazza 2-3 volte al giorno addolcita con miele.
  • Infuso (fiori): 2-4 grammi di droga per tazza di acqua bollente; lasciare in infusione per 10 minuti a fiamma spenta e filtrare. Assumere 2-3 tazze al giorno.
  • Decotto per uso topico: 1 parte di droga per 10 parti d'acqua (decotto al 10%).
  • Tintura madre: 30 gocce tre volte al giorno.

Avvertenze

  • Non superare la dose consigliata.
  • Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei 3 anni.
  • Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata, equilibrata e di un sano stile di vita.
  • Se i sintomi persistono per più di due settimane o peggiorano durante l'impiego del medicinale, è necessario rivolgersi a un medico o a un operatore sanitario qualificato. Ad esempio, nel caso si verificassero dispnea (mancanza di fiato), febbre o espettorato purulento, consultare un medico o un farmacista.

Controindicazioni

  • A scopo precauzionale, l'uso della primula è da evitare in gravidanza e durante l'allattamento, oltre che nei casi di ipersensibilità accertata alla pianta.
  • Per l'uso in età pediatrica, consultare il medico
  • Più in generale, l'assunzione di integratori in presenza di situazioni particolari o se si sta seguendo una terapia farmacologica è consigliata sotto controllo del medico che, conoscendo approfonditamente il quadro clinico del Paziente, saprà dare i migliori consigli

Effetti Collaterali

  • La primula non possiede particolari effetti collaterali alle comuni dosi terapeutiche, a meno che non vi sia un'accertata ipersensibilità a uno o più componenti della droga.

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