Acesulfame k | Fa Male? Causa il Cancro? Fa Ingrassare?

In questo articolo parliamo dell'Acesulfame k, delle sue Proprietà Dolcificanti e dei Potenziali Pericoli per la Salute dei Diabetici e di Chi cerca di Dimagrire. Con Studi scientifici, Dosi Sicure, Rischi, Effetti Collaterali e Controindicazioni

Acesulfame k
Supervisione Scientifica a Cura del Dottor Gilles Ferraresi - Ultima revisione dell'articolo:

Che Cos'è

L'acesulfame k è un dolcificante artificiale, noto anche come acesulfame potassio (la K è il simbolo del potassio) o potassio di acesulfame.

Spesso, viene indicato in etichetta con la sigla E950 ed è presente in molti integratori alimentari, farmaci, alimenti e bevande analcoliche senza zuccheri.

L'acesulfame k viene spesso aggiunto in miscela con altri dolcificanti come l'aspartame e il sucralosio; questa soluzione ha lo scopo di mascherare il retrogusto amaro o metallico dei singoli edulcoranti usati singolarmente.

L'acesulfame K viene usato per conferire a cibi e bevande un sapore dolce senza aggiungere calorie e senza indurre significativi aumenti dello zucchero nel sangue (glicemia).

Caratteristiche dell'Acesulfame k

  • Potere dolcificante pari a 200 volte quello dello zucchero (saccarosio), uguale a quello dell'aspartame e pari a metà di quello della saccarina;
  • Privo di calorie;
  • Impatto nullo o minimo sulla glicemia;
  • Acariogeno (non causa la carie);
  • Ben tollerato a livello gastrointestinale (non dà effetto lassativo);
  • Stabile al calore, adatto per la cottura
  • Retrogusto amaro.

A Cosa Serve

Come tutti i dolcificanti, l'acesulfame K può essere utilizzato per conferire un sapore più dolce a cibi e bevande, ma anche a:

  • alimenti dietetici, alimenti per diabetici e integratori;
  • farmaci (soprattutto quelli masticabili e liquidi);
  • prodotti che entrano in contatto con la bocca e il cavo orale (come collutori e dentifrici);
  • bevande.

Grazie all'intenso potere dolcificante e all'assenza di zucchero, l'acesulfame K viene utilizzato come sostituto dello zucchero:

  • per diabetici o persone che soffrono di pre-diabete;
  • per soggetti obesi o in sovrappeso, in dieta ipocalorica o dimagrante;
  • per prodotti dietetici e integratori;
  • per prodotti alimentari salutistici, ipocalorici e a ridotto contenuto di zucchero;
  • per gomme da masticare e prodotti per l'igiene orale.

A differenza dell'aspartame, l'acesulfame K è stabile al calore, anche in condizioni moderatamente acide o basiche; ciò permette di utilizzarlo come additivo alimentare nella cottura al forno o in prodotti che richiedono una lunga conservazione.

Sapore e Associazioni

A causa del retrogusto leggermente amarognolo (specialmente ad alte concentrazioni), l'acesulfame k viene spesso miscelato con altri dolcificanti come il sucralosio e l'aspartame, soprattutto nelle bevande gassate.

Si ritiene che queste miscele abbiano un gusto più simile al saccarosio, perché ogni dolcificante maschera il retrogusto dell'altro e presenta un effetto sinergico rendendo la miscela più dolce.

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Fa Dimagrire?

Almeno sul piano teorico, la sostituzione dello zucchero da cucina (o di altri dolcificanti calorici come il miele e lo sciroppo di agave) con l'acesulfame K aiuta a dimagrire, perché consente di limitare l'apporto calorico della dieta.

Tuttavia, sul piano pratico, le prove relative all'efficacia dimagrante dei dolcificanti artificiali non sono chiare, ma abbastanza miste e controverse.

Diversi studi osservazionali sulle persone che assumono dolcificanti artificiali hanno scoperto che le bevande artificialmente addolcite sono legate all'aumento di peso, potendo in tal senso alimentare - piuttosto che combattere - la crescente epidemia di obesità 1.

Tuttavia, una recente revisione di nove studi osservazionali ha rilevato che i dolcificanti artificiali sono associati a un BMI leggermente superiore, ma non ad un aumento del peso corporeo o della massa grassa 2.

Aldilà degli studi osservazionali, come sottolinea la revisione stessa, numerosi studi clinici RCT (il gold standard della ricerca, che fornisce la più alta qualità di prove) hanno concluso che i dolcificanti artificiali sono utili per favorire il controllo del peso 3, 4, 5, 6.

In tal senso, una revisione di 15 studi clinici ha rilevato che la sostituzione di bevande zuccherate con versioni dolcificate con edulcoranti artificiali può comportare una modesta perdita di peso di circa 1,8 libbre (0,8 kg), in media 2. Altre due revisioni sono giunte a conclusioni simili 7, 8.

Ad ogni modo, l'accumulo di prove negli ultimi anni suggerisce che il consumo di dolcificanti artificiali potrebbe perturbare il metabolismo umano, in particolare la regolazione del glucosio 10, 11.

È stato scoperto che i dolcificanti artificiali possono causare intolleranza al glucosio e favorire la sindrome metabolica, oltre ad essere statisticamente associati a un aumento di peso corporeo 11, 1
Tuttavia, i dati degli studi RCT (altamente attendibili sul piano scientifico) indicano che la sostituzione dello zucchero con edulcoranti artificiali acalorici si traduce in una modesta perdita di peso e può essere un utile strumento dietetico per favorire la perdita di peso 2.

Perché, l'acesulfame K potrebbe far ingrassare?

Diversi sono i motivi per cui la sostituzione dello zucchero con edulcoranti artificali potrebbe portare a un aumento di peso, oppure a una perdita di peso nulla o modesta nella migliore delle ipotesi.

Un primo motivo, riguarda l'effetto negativo sulla sazietà e sulla percezione di "ricompensa alimentare". In pratica, sembra che il cervello non percepisca un adeguato effetto saziante quando si ingeriscono dolcificanti artificiali.

In alcuni studi 12, 13, ad esempio, l'assunzione di dolcificanti artificiali si è tradotta in un aumento dell'appetito e della voglia di cibo zuccherino

Un secondo argomento a sfavore dei dolcificanti artificiali è che la loro dolcezza estrema e innaturale favorirebbe il desiderio di zucchero e la dipendenza dal sapore dolce.

Il palato, come sappiamo, è "educabile" e abituarlo al sapore dolce potrebbe portare all'inconsapevole ricerca di alimenti dolci nel resto della giornata, peggiorando la dieta nel suo complesso.

Infine, i dolcificanti artificiali potrebbero avere effetti negativi sulla flora batterica intestinale e peggiorare la tolleranza al glucosio 11.

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Sicuro per i Diabetici?

Nel breve periodo, l'acesulfame K non sembra aumentare il livello di zucchero o di insulina nel sangue. Tuttavia, gli effetti a lungo termine non sono noti.

La ricerca ha scoperto che i dolcificanti artificiali causano solo minimi cambiamenti nei livelli di zucchero nel sangue e sono considerati sicuri per i diabetici 14.

Tuttavia, diversi studi osservazionali (che non possono dimostrare una relazione causa - effetto) hanno evidenziato un legame tra consumo di bevande dietetiche e sviluppo di obesità, diabete di tipo 2 e sindrome metabolica 15, 16, 17, 18.

Queste rilevazioni, che - ripetiamolo - non sono in grado di stabilire la causalità, hanno portato a ipotizzare che i dolcificanti artificiali possano perturbare il controllo della glicemia e innescare la secrezione di insulina 19.

Studi in vitro hanno ad esempio dimostrato che l'acesulfame K aumenta la quantità di zucchero assorbita dalle cellule dall'intestino 20.

Inoltre, uno studio su animali ha dimostrato che l'iniezione di alte dosi di acesulfame K direttamente nei ratti ha causato il rilascio di enormi quantità di insulina, con un aumento del 114-210% rispetto al basale 21.
Tuttavia, va notato che in questo esperimento gli animali sono stati nutriti con grandi dosi di dolcificanti in condizioni insolite. Di conseguenza, i risultati non possono essere applicati agli esseri umani.

Studi sull'uomo non hanno trovato prove che l'acesulfame K aumenti significativamente la glicemia o l'insulina, ma mancano studi sull'uso a lungo termine 10.

Tuttavia, gli studi osservazionali sembrano indicare il contrario.

  • Uno studio ha osservato che un'elevata assunzione di bevande analcoliche dietetiche era legata a un rischio maggiore del 121% di diabete di tipo 2 22 .
  • Un altro studio ha osservato che queste bevande erano associate a un rischio maggiore del 34% di sindrome metabolica 18.

Fa Male?

L'acesulfame K non viene metabolizzato dall'organismo umano; una volta assunto viene assorbito ed escreto per via urinaria praticamente tale e quale; non apporta calorie e non sembra influenzare i livelli di glicemia, almeno nel breve termine 10.

Tuttavia, come per altri dolcificanti artificiali, esiste una preoccupazione per la sicurezza dell'acesulfame k 23.

Alcune persone pensano che sia sicuro, mentre altre - inclusi certi ricercatori - sostengono che sia dannoso per la salute, potendo facilitare l'aumento di peso, l'insorgenza del diabete e persino il cancro.

Come visto nel capitolo precedente, alcuni studi sostengono che l'acesulfame k e i dolcificanti artificiali in genere potrebbero interferire negativamente con i processi metabolici, aumentando l'appetito, il peso corporeo e la glicemia.

Tuttavia, nonostante queste preoccupazioni, sia gli Stati Uniti che l'Europa hanno dichiarato che l'acesulfame K è sicuro per l'uomo.

Limiti di Sicurezza

Secondo l'FDA l'acesulfame K sarebbe sicuro fino a un'assunzione giornaliera accettabile di 15 mg/kg di peso corporeo.

In Europa, la ADI (Acceptable Daily Intake, ovvero la dose giornaliera accettabile, quella che assunta per tutta la vita non provoca effetti negativi sulla salute umana) è di 9 mg per ogni kg di peso corporeo.

Per superare questa quantità si dovrebbe consumare un'enorme dose di dolcificante.

La coca-cola zero, ad esempio contiene circa 30 mg di acesulfame k per lattina; pertanto, servirebbero più di 21 lattine al giorno per superare la dose giornaliera accettabile 24.

Cosa Dicono gli Studi

Alcuni accademici rimangono critici riguardo alla decisione di dichiarare l'acesulfame K sicuro. In particolare, si sostiene che gli studi utilizzati per dimostrare la sua sicurezza non soddisfino gli standard scientifici solitamente richiesti per prendere tali decisioni 25, 26.

Questo è supportato da alcuni studi sugli effetti dei dolcificanti artificiali su topi e umani.

Come abbiamo visto, si è ad esempio ipotizzata una relazione con l'intolleranza al glucosio e una sfavorevole alterazione dei batteri intestinali 11.

È noto che i batteri presenti nell'intestino - la flora intestinale o il microbiota - sono incredibilmente importanti per la salute 27, 28, 29.

Al pari di altri dolcificanti artificiali, anche l'acesulfame k potrebbe avere un impatto negativo sulla flora batterica intestinale, come evidenziato da diversi studi sui ratti in cui si è notata una riduzione dei batteri buoni (bifidobacteria, lactobacilli) e un aumento proporzionale di specie batteriche dannose e correlate a un quadro infiammatorio 30.

È interessante notare che in questo studio 30 la risposta del microbiota intestinale nei topi femmina era notevolmente diversa o addirittura opposta a quella dei topi maschi. In particolare, l'acesulfame-K ha aumentato il peso corporeo dei topi maschi ma non delle femmine

Infine, uno studio 31 ha osservato che l'uso cronico di Acesulfame K nei topi maschi per un periodo di 40 settimane era legato a possibili cambiamenti nella funzione cerebrale, potendo quindi influenzare negativamente le funzioni cognitive.

Causa il Cancro?

Gli studi condotti in vitro (su provette) e animali da laboratorio suggeriscono che l'acesulfame K non causi cancro. Sebbene alcuni ricercatori non siano d'accordo, le principali autorità regolatorie negli Stati Uniti e in Europa hanno raggiunto la stessa conclusione.

Il CSPI 25 afferma che i test eseguiti negli anni '70 nei ratti e nei topi sono inadeguati a stabilire la mancanza di potenziale cancerogenicità dell'acesulfame K; inoltre, nonostante le carenze della ricerca iniziale, i risultati hanno indicato un'associazione tra trattamento con acesulfame e carcinogenesi.

Uno dei più grandi studi sugli animali che hanno testato gli effetti dell'acesulfame K nella dieta è stato condotto dal National Toxicology Program. I ricercatori hanno somministrato ai topi fino al 3% della loro dieta totale come acesulfame K per oltre 40 settimane (questa dose è equivalente a una persona che beve più di 1.000 lattine di bevande senza zucchero ogni giorno). L'analisi dei dati non ha trovato prove di un aumentato rischio di cancro nei topi 32.

Come Comportarsi

Senza cadere preda di un ingiustificato terrorismo nei confronti dell'acesulfame K, gli studi più recenti indicano che questo dolcificante (al pari di altri edulcoranti artificiali) non è un composto totalmente inerte dal punto di vista biologico e che numerose questioni tossicologiche riguardanti l'esposizione a lungo termine rimangono irrisolte 26.

L'acesulfame k è una molecola che non esiste in natura e che è stata introdotta nell'alimentazione umana solo da pochi decenni.

Anche se gli studi preliminari indicano la sicurezza dell'acesulfame K alle comuni dosi di impiego, studi più recenti impongono una ragionevole cautela.

D'altronde, se i potenziali rischi dell'acesulfame K rimangono da chiarire, è invece ben noto e documentato l'impatto negativo di una dieta troppo ricca di zuccheri semplici.

Allo stato attuale delle conoscenza, non vi sono molti dubbi sul fatto che "lo zucchero (in eccesso) uccide più dell'acesulfame k".

Le linee guida dietetiche suggeriscono di limitare le calorie fornite dagli zuccheri aggiunti a meno del 10% dell'apporto calorico complessivo della dieta.

Questo significa che vale la pena sostituire il consumo di zucchero con quello dell'acesulfame K o di altri dolcificanti alternativi?

Non esattamente. La scelta ottimale sarebbe infatti quella di ridurre il consumo di zucchero e altri dolcificanti naturali (come fruttosio, sciroppo di mais, sciroppo d'agave ecc.) e degli alimenti che ne sono ricchi.

Tale riduzione può essere fatta con gradualità, poiché il palato può essere facilmente educato, ad esempio:

  • riducendo a poco a poco lo zucchero aggiunto al caffè o ad altre bevande;
  • passando dal consumo di cioccolato al latte al ben più benefico cioccolato fondente, avvicinandosi gradualmente ai prodotti a maggior contenuto percentuale di cacao;
  • sostituendo, al pasto, una lattina di bibita gassata con un bicchiere (non di più) di vino rosso o con un infuso di acqua e limone o con acqua detox;
  • preferendo i centrifugati o gli estratti preparati in casa ai succhi di frutta industriali;
  • preferendo prodotti integrali od organici a ridotto contenuto di zuccheri aggiunti.

Al contrario, continuare a seguire una dieta ricca di alimenti raffinati dal sapore dolce dando però la preferenza a prodotti dietetici addolciti con dolcificanti artificiali potrebbe non essere una scelta ottimale per la propria salute, fermo restando che il consumo occasionale di questi prodotti è verosimilmente sicuro e non dovrebbe creare particolari preoccupazioni.

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