Acidi Grassi a Catena Corta | Funzioni, Benefici, Salute

In questo articolo analizziamo le interessanti proprietà degli Acidi Grassi a Corta Catena (SCFA). Effetti e Benefici su Glicemia, Peso Corporeo, Colesterolo e Salute dell'Intestino. Studi, Effetti Collaterali e Consigli per un uso corretto

Acidi Grassi a Catena Corta (SCFA)
Supervisione Scientifica a Cura del Dottor Gilles Ferraresi - Ultima revisione dell'articolo:

Cosa sono

Gli acidi grassi a catena corta sono acidi grassi con meno di sei atomi di carbonio nella loro molecola.

Conosciuti anche come SCFA (dall'inglese Short-Chain Fatty Acid), includono:

  • Acido Formico (C1);
  • Acido Acetico (C2);
  • Acido Propionico (C3);
  • Acido Butirrico (C4);
  • Acido Valerico (C5).

I tre acidi grassi evidenziati in grassetto (acetico, butirrico e propionico) sono gli SCFA più importanti per l'organismo umano.

Presenza negli Alimenti

Gli acidi grassi a corta catena sono scarsamente rappresentati nella dieta. Ne ritroviamo piccole quantità nei cibi fermentati, negli oli vegetali e nei grassi del latte.

Il burro, che ha dato il nome all'acido butirrico, ne contiene circa il 3-4% sotto forma di tributirrina.

L'acido acetico abbonda nell'aceto, a cui conferisce l'odore pungente e il sapore aspro.

L'apporto alimentare di SCFA è quindi minimo, mentre una grande quantità di acidi grassi a catena corta viene prodotta nel colon dalla fermentazione microbica intestinale di residui alimentari indigeribili (fibre alimentari).

A Cosa Servono

Gli SCFA sono la principale fonte di energia per le cellule del colon (colonociti).

Risultano quindi fondamentali per la salute dell'intestino, da cui dipende più in generale la salute dell'intero organismo.

Per questa ragione, gli acidi grassi a catena corta possono svolgere un ruolo importante nella salute e nella malattia.

Possono ad esempio ridurre il rischio di malattie infiammatorie, diabete di tipo 2, obesità, malattie cardiache e altre condizioni 1.

Gli acidi grassi a catena corta prodotti nel colon possono anche essere assorbiti e fornire energia all'organismo; si stima che vadano a coprire circa il 10% del fabbisogno calorico giornaliero 2.

Molti fattori influenzano la quantità di acidi grassi a catena corta prodotti nel colon, tra cui la qualità e la quantità dei microrganismi presenti, la composizione della dieta e la motilità intestinale 3.

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Poiché vengono digerite dai batteri, le fibre alimentari fermentescibili producono acidi grassi a catena corta (SCFA). Proprio perché questi grassi forniscono energia, la Food and Drug Administration (FDA) statunitense stima che le fibre fermentate dai batteri forniscano circa 2 calorie per grammo.

Quali Fibre Producono SCFA?

In generale, il consumo di alimenti ricchi di fibra - come verdura, frutta e legumi - è legato a un aumento degli acidi grassi a catena corta nel colon.

Ad esempio, gli studi hanno dimostrato che mangiare più fibre aumenta la produzione di butirrato, mentre diminuendone l'assunzione se ne riduce la sintesi 4.

Anche il tipo di fibra consumata influisce sulla produzione di acidi grassi a catena corta 5.

Le tipologie migliori di fibra per indurre la produzione di SCFA nel colon sono quelle fermentabili (o fermentescibili) 6, 7, come:

  • Inulina: abbonda in carciofi, aglio, porri, cipolle, frumento, segale e asparagi.
  • Frutto-oligosaccaridi (FOS): si trovano in vari tipi di frutta e verdura, tra cui banane, cipolle, aglio e asparagi.
  • Amido resistente: è fornito da cereali, orzo, riso, banane verdi, legumi e patate, soprattutto se vengono cotti e poi raffreddati.
  • Pectina: buone fonti di pectina includono mele, albicocche, carote e agrumi.

Benefici per la Salute

Malattie infiammatorie intestinali

Gli acidi grassi a catena corta, in particolare il butirrato, possono ridurre i sintomi delle malattie infiammatorie intestinali (IBD).

Studi sull'uomo suggeriscono che gli acidi grassi a catena corta, in particolare il butirrato, possono migliorare i sintomi della colite ulcerosa e del morbo di Crohn 8, 9, 10, 11.

In uno studio su 13 persone con malattia di Crohn, gli integratori di butirrato hanno migliorato la sintomatologia nel 69% dei casi, portando alla remissione (sintomi completamente scomparsi) nel 53% del campione 9.

Uno studio condotto su 22 pazienti con colite ulcerosa ha rilevato che il consumo di 60 grammi di crusca d'avena ogni giorno per 3 mesi ha migliorato i sintomi 8.

Nei pazienti con colite ulcerosa, un clistere di acidi grassi a catena corta, due volte al giorno per 6 settimane, ha aiutato a ridurre i sintomi del 13% 12.

È stato inoltre dimostrato che il butirrato di sodio in combinazione con altri SCFA e biossido di silicio giova alla diarrea del viaggiatore (una condizione comune tra coloro che viaggiano in paesi esotici) 13.

Prevenzione del Cancro al Colon

Gli acidi grassi a catena corta hanno dimostrato di proteggere dal cancro al colon in studi su animali e di laboratorio 14, 15, 16. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche.

Diversi studi osservazionali mostrano un legame tra diete ricche di fibre e un ridotto rischio di cancro al colon. Molti esperti suggeriscono che la produzione di acidi grassi a catena corta potrebbe in parte essere responsabile di questi benefici 3, 17.

I topi alimentati con una dieta ricca di fibre che avevano batteri produttori di butirrato nell'intestino hanno avuto il 75% in meno di tumori al colon rispetto ai topi senza batteri. È interessante notare che la sola dieta ricca di fibre - senza i batteri produttori di butirrato - non ha avuto effetti protettivi contro il cancro al colon. Anche una dieta povera di fibre, con batteri produttori di butirrato, è stata inefficace 20.

Il butirrato ha mostrato effetti antitumorali negli studi sulle cellule, inibendo la crescita del tumore e promuovendo la morte cellulare programmata (apoptosi) delle cellule maligne 21, 22, 23.

Tuttavia, il butirrato non è abbastanza efficace da solo perché viene eliminato troppo rapidamente. Per questo motivo, è stato proposto l'uso di profarmaci, cioè di sostanze che il corpo metabolizza in butirrato 24.

Una di queste sostanze è la tributirrina, un profarmaco del butirrato che si trova nel grasso del latte e nel miele. Nel corso di indagini preliminari, la tributirrina è stata in grado di distruggere le cellule tumorali in pazienti con tumori solidi avanzati 25.

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Controllo del Peso

In combinazione con la restrizione calorica e l'esercizio fisico, gli acidi grassi a catena corta possono aiutare a prevenire e curare l'obesità.

In uno studio su 12 uomini, gli SCFA somministrati direttamente nel colon hanno aumentato la quantità di grasso bruciato e l'energia spesa 26.

In uno studio condotto su 118 persone in sovrappeso, gli integratori di fibre che producono butirrato hanno portato a una riduzione del peso corporeo e del BMI 27.

Nei topi, gli SCFA butirrato e propionato (ma non acetato) hanno prevenuto l'obesità e la resistenza all'insulina causate dalla dieta 28, 29.

In un altro studio sui topi, il butirrato ha fatto perdere ai topi obesi il 10% del loro peso corporeo; anche il loro grasso corporeo si è ridotto del 10% 30.

Salute del Cuore

Gli acidi grassi a catena corta possono diminuire il rischio di malattie cardiache, riducendo l'infiammazione e la sintesi di colesterolo 31.

Uno dei motivi per cui la fibra protegge dalle malattie cardiovascolari può quindi essere legato alla produzione di acidi grassi a catena corta nel colon 32, 33, 34.

Studi su animali ed esseri umani hanno riportato che gli acidi grassi a catena corta hanno ridotto i livelli di colesterolo 3, 35, 36, 37, 38.

Ad esempio, la produzione di colesterolo è diminuita nel fegato dei ratti trattati con integratori di propionato. Anche l'acido acetico ha ridotto i livelli di colesterolo nei ratti 35, 39, 40.

L'acido acetico contenuto nell'aceto ha ridotto la quantità di colesterolo in eccesso nel sangue di soggetti obesi 37.

Controllo della Glicemia

Il butirrato può aiutare a gestire il diabete bilanciando la flora intestinale, inibendo l'infiammazione e aumentando la sensibilità all'insulina.

Una revisione delle prove ha riportato che il butirrato può avere effetti positivi sia negli animali che negli esseri umani con diabete di tipo 2 41.

Studi sull'uomo hanno anche riportato associazioni tra fibra alimentare fermentabile e miglioramento del controllo della glicemia 42, 43.

Negli studi sugli animali, gli integratori di acetato e propionato hanno migliorato i livelli glicemici nei topi diabetici e nei ratti normali 44, 45, 46. Nei ratti diabetici, il butirrato di sodio ha protetto le cellule produttrici di insulina e ridotto la glicemia 47.

Numerosi studi sull'uomo hanno anche riportato associazioni tra fibra fermentescibile e miglioramento del controllo della glicemia e sensibilità all'insulina 48, 49.

Tuttavia, questo effetto è generalmente osservato solo in soggetti in sovrappeso o insulino-resistenti e non in soggetti sani 50, 51, 52.

Avvertenze

  • Gli integratori di acido butirrico non vanno intesi come sostituti di una dieta variata e di un sano stile di vita.
  • Per l'assunzione nei bambini, in gravidanza o durante il periodo di allattamento consultare il medico.

Effetti Collaterali

  • L'impiego di acidi grassi a corta catena è considerato sicuro e benefico nelle quantità normalmente prodotte da una sana flora intestinale.
  • Assumere fibre alimentari per aumentare la produzione di SCFA previene probabilmente qualsiasi rischio di sovradosaggio.
  • Non sono noti fenomeni di ipersensibilità o interazione con medicinali. In caso di sintomatologia avversa consultare il medico.
  • L'assunzione di acidi grassi a corta catena in presenza di condizioni patologiche o quando si sta seguendo una terapia farmacologica è comunque consigliata sotto controllo del medico che, conoscendo approfonditamente il quadro clinico del paziente, saprà dare i migliori consigli.

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