Colesterolo LDL | Cos'è? Consigli per Abbassare LDL Alto

In questo articolo parliamo del colesterolo LDL, del suo legame con le malattie cardiovascolari e delle migliori strategie per abbassarlo in modo naturale. Analizzeremo i Valori Normali, le scelte alimentari corrette, gli integratori e i rimedi efficaci

Colesterolo LDL
Supervisione Scientifica a Cura del Dottor Gilles Ferraresi - Ultima revisione dell'articolo:

Che Cos'è

Il colesterolo è un tipo di grasso (lipide) essenziale per la salute dell'organismo umano.

Di colesterolo ne esiste un solo tipo, mentre sono differenti le sue modalità di trasporto nel sangue.

Nel circolo sanguigno, infatti, il colesterolo si trova incorporato nelle lipoproteine (o particelle lipo-proteiche, composte da grassi e proteine).

Queste particelle contengono al loro interno soprattutto colesterolo e trigliceridi, ma in percentuali variabili.

Tali e altre differenze permettono di individuare 5 diverse tipologie di lipoproteine:

  • Chilomicroni
  • Lipoproteine a bassa densità (LDL)
  • Lipoproteine a bassissima densità (VLDL)
  • Lipoproteine a densità intermedia (IDL)
  • Lipoproteine ad alta densità (HDL)
Composizione dei principali tipi di proteine 1
Colesterolo LDL Colesterolo VLDL Colesterolo HDL
Colesterolo 26 10 20
Trigliceridi 10 70 5
Proteine 25 10 25
Altri Grassi 15 10 50

Il colesterolo LDL è quindi un tipo particolare di lipoproteina, detta a bassa densità (la sigla LDL è l'acronimo dell'inglese Low Density Lipoprotein).

Colesterolo Cattivo?

Il nostro corpo utilizza il colesterolo per creare componenti delle cellule e dei nervi, acidi biliari, ormoni e vitamina D.

Il fegato è in grado di sintetizzare da solo tutto il colesterolo di cui l'organismo ha bisogno.

  • Per rendere l'idea, l'organismo di un maschio adulto di 70 kg sintetizza circa 1 grammo di colesterolo al giorno.
  • L'assunzione giornaliera alimentare media di colesterolo è di circa 0,2-0,3g; tuttavia, solo una parte del colesterolo alimentare viene assorbito nell'intestino.

Il colesterolo, di per sé, risulta quindi essenziale per la vita ed eventuali problemi nascono solo quando il colesterolo diventa troppo basso oppure eccessivo.

In particolare, quando i livelli di colesterolo LDL salgono troppo aumenta il rischio che si formino dei "depositi grassi nelle arterie", chiamati placche aterosclerotiche (o placche ateromasiche).

L'accumulo di queste placche nei grossi vasi - tipico di una malattia chiamata aterosclerosi - fa impennare il rischio di malattie cardiovascolari, come l'infarto e l'ictus, ma anche di disfunzione erettile e gravi malattie renali 2.

Il colesterolo LDL è chiamato colesterolo cattivo perché tende a depositarsi sulle pareti delle arterie, facilitando l'aterosclerosi.

Cos'è l'aterosclerosi?

Se il colesterolo LDL è troppo alto, possono formarsi depositi grassi nelle arterie.

Questi depositi tendono a indurire e a restringere i vasi sanguigni, portando a tutta una serie di complicanze; tale condizione è chiamata aterosclerosi.

  • Vasi sanguigni più stretti trasportano meno sangue ricco di ossigeno. Se l'ossigeno non riesce a raggiungere il muscolo cardiaco, si può sviluppare un'angina o un infarto. Se ciò accade nel cervello, insorge un attacco ischemico transitorio o un ictus.
  • Vasi sanguigni più rigidi (meno elastici) possono rompersi con maggiore facilità, soprattutto in presenza di ipertensione, con esiti drammatici.

Colesterolo Buono

Il colesterolo HDL trasporta il colesterolo dai tessuti periferici al fegato.

Il fegato, a sua volta, elabora il colesterolo e lo elimina attraverso la bile riversata nell'intestino.

Per questo motivo, le lipoproteine ad alta densità (HDL) sono indicate come colesterolo "buono" e talvolta paragonate a una sorta di spazzino che rimuove l'eccesso di colesterolo dalle arterie.

Alti livelli di colesterolo HDL sono associati a un basso rischio di aterosclerosi e di malattie cardiovascolari, prevenendo le malattie causate da valori di colesterolo LDL troppo alti 3.

Valori Normali

I livelli di colesterolo vengono tipicamente misurati in milligrammi (mg) per decimo di litro (dL) di sangue.

Per avere un quadro sufficientemente ampio della situazione, il medico ha bisogno di valutare quattro diversi parametri, ovvero i valori di:

  • colesterolo totale;
  • colesterolo LDL;
  • colesterolo HDL;
  • trigliceridi.

I valori ideali di colesterolo LDL variano in base ai singoli fattori di rischio per le malattie cardiache.

La seguente tabella riporta i valori di riferimento per il colesterolo stabiliti dalle linee guida del 2018 sulla gestione del colesterolo nel sangue pubblicata sul Journal of the American College of Cardiology (JACC) 2.

Valutazione Colesterolo LDL Colesterolo HDL Colesterolo totale Trigliceridi
Buono
  • < 100 mg/dl;
  • < 70 mg/dl se è presente malattia coronarica

Ideale: ≥ 60 mg/dl

Accettabile:

  • ≥ 40 mg/dl negli uomini
  • ≥ 50 mg/dl nelle donne
< 200 mg/dl < 149 mg/dl
Borderline 130 - 159 mg/dl ND 200 - 239 mg/dl 150 - 199 mg/dl
Alto
  • > 160 mg/dl
  • se > 190 mg/dl è considerato molto alto
ND > 240 mg/dl
  • > 200 mg/dl
  • se > 500 mg/dl è considerato molto alto
Basso ND < 40 mg/dl ND ND

Rapporto Colesterolo Totale / HDL

Sulla base di diversi studi, aldilà dei singoli valori assoluti delle lipoproteine, emerge l'importanza di mettere questi valori in relazione tra loro.

In particolare, la relazione più usata è quella che mette in rapporto il valore assoluto di HDL con il colesterolo totale.

Ad esempio, se il valore di colesterolo totale è 180 mg/dl e quello di HDL è 82 mg/dl, il rapporto Colesterolo Totale / Colesterolo HDL è 2,2 (risultato dalla divisione di 180 per 82).

Secondo il Framingham Heart Study, il numero ottenuto dalla divisione del colesterolo totale per il colesterolo HDL è un ottimo indicatore del rischio cardiovascolare, come riportato in tabella.

Colesterolo Totale / Colesterolo HDL
Rischio Cardiovascolare* Uomini Donne
Molto Basso (dimezzato) 3,43 3,27
Medio 4,97 4,44
Rischio Moderato (raddoppiato) 9,55 7,05
Molto Alto (triplicato) 24 > 11,04

Aldilà dei singoli valori di LDL appare quindi molto importante valutare anche i valori di colesterolo totale e colesterolo HDL.

Se ad esempio un maschio adulto presenta un colesterolo totale pari a 260mg/dl (alto), un colesterolo HDL pari a 80 mg/dl (ideale) e un colesterolo LDL pari a 145mg/dl (border-line / alto), il suo indice di rischio cardiovascolare è comunque molto basso, poiché il rapporto Colesterolo Totale / HDL è pari a 3,06 (vedi tabella).

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Calcolo Colesterolo LDL

Il valore di colesterolo LDL può essere calcolato indirettamente, sulla base dei valori di colesterolo totale, colesterolo HDL e trigliceridi.

Si utilizza in particolare la formula di Friedewald, secondo la quale:

Colesterolo LDL = Colesterolo totale - [colesterolo HDL + (trigliceridi/5)]

Allo stesso modo, sono valide anche le seguenti equazioni:

  • Colesterolo totale = Colesterolo LDL + Colesterolo HDL + (trigliceridi/5)
  • Colesterolo HDL = Colesterolo totale - [colesterolo LDL + (trigliceridi/5)]

Non Solo Colesterolo

Controllare i valori di colesterolo LDL è senz'altro importante per abbassare il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.

Tuttavia, prima di analizzare le strategie più efficaci per ottenere questo risultato, è molto importante ricordare che il colesterolo alto non è l'unico fattore di rischio.

Le probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari aumentano infatti all'aumentare dei diversi fattori di rischio che concorrono sinergicamente a facilitarne l'insorgenza.

Ad esempio, quando i pazienti soffrono sia di ipertensione che di diabete, il loro rischio per le malattie cardiovascolari raddoppia.

Tra i vari fattori di rischio cardiovascolare, ricordiamo in particolare:

  • Ipertensione arteriosa. Una pressione sanguigna troppo elevata (detta ipertensione) è uno dei più importanti fattori di rischio per le malattie cardiovascolari.
  • Colesterolo alto. Le persone con colesterolo alto avrebbero il doppio delle probabilità di sviluppare malattie cardiache rispetto alle persone con livelli normali di colesterolo.
  • Diabete. Gli adulti con diabete hanno da 2 a 4 volte più probabilità di morire per malattie cardiache rispetto alle persone non diabetiche.
  • Obesità. L'obesità e il sovrappeso sono legati a diversi fattori che aumentano il rischio per le malattie cardiovascolari, tra cui il diabete e l'ipertensione.
  • Depressione. Gli adulti con un disturbo depressivo o sintomi di depressione avrebbero un rischio maggiore del 64% di sviluppare malattia coronarica 4.
  • Fumo. Il fumo è una delle principali cause di malattie cardiovascolari e causa circa 1 su 4 decessi per malattia cardiovascolare.
  • Dieta. Una dieta ricca di grassi, sale, zuccheri e colesterolo può contribuire allo sviluppo di malattie cardiache.
  • Sedentarietà. L'inattività fisica è un altro importante fattore di rischio modificabile per l'insulino-resistenza e le malattie cardiovascolari.
  • Bere alcolici in modo eccessivo. L'abuso di alcol è associato a un aumentato rischio di infarto e insufficienza cardiaca congestizia.

Abbassare il Colesterolo LDL

Per abbassare il colesterolo LDL, la dieta e lo stile di vita hanno un ruolo cruciale.

Solo se questi interventi non si dimostrano sufficienti è possibile valutare insieme al proprio medico l'opportunità di ricorrere a integratori specifici ed eventualmente a farmaci per abbassare il colesterolo LDL.

Dieta

Abbassare il Colesterolo LDL con la Dieta

Seguire una dieta sana permette non solo di controllare o abbassare i livelli di colesterolo totale e LDL, ma anche di annullare molti altri fattori di rischio cardiovascolare.

Gli interventi dietetici più importanti comprendono:

  • eliminare i grassi trans, che sono contenuti in molti tipi di margarina, negli alimenti che li contengono (soprattutto prodotti di pasticceria confezionati) e negli oli parzialmente idrogenati (spesso usati negli snack di qualità scadente e per friggere nei fast food);
  • limitare l'apporto di grassi saturi (contenuti nel burro, nelle carni grasse e nei formaggi grassi), sostituendoli con grassi monoinsaturi (contenuti nell'olio di oliva e nella frutta secca oleosa) e polinsaturi (contenuti negli oli vegetali, nei semi oleosi, nella frutta secca a guscio e nel pesce)*;
  • limitare l'apporto di cibi ricchi di zuccheri aggiunti e farine raffinate; gli alimenti ricchi di zuccheri aggiunti, come le bevande zuccherate, aumentano il rischio di malattie coronariche.  Al contrario, i cereali integrali e le fibre dei cereali integrali hanno un effetto protettivo;
  • aumentare l'apporto di pesce (almeno 3 porzioni alla settimana);
  • aumentare l'apporto di frutta e verdura (almeno 4 porzioni al giorno);
  • consumare cibi ricchi di fibre solubili, come l'avena e la crusca di avena, l'orzo, i legumi, le mele, le carote, i cavoletti di Bruxelles e i broccoli, i semi di lino e le arance;
  • bere alcol con moderazione: un consumo moderato di alcool tende ad aumentare l'HDL e a ridurre il rischio di malattie cardiache.
    Se gradite, le bevande alcoliche vanno consumate con moderazione, durante i pasti secondo la tradizione italiana, o in ogni caso immediatamente prima o dopo mangiato. Fra tutte le bevande alcoliche, è importante preferire quelle a basso tenore alcolico (vino e birra) e limitarne l'assunzione a:
    • non più di 1-2 bicchieri piccoli al giorno per il vino (1 se donna, 2 se uomo)
    • 500ml al giorno per la birra (in sostituzione al vino).

* Grassi Saturi: Sì o No?

Storicamente, si è ritenuto che i grassi saturi fossero tra i principali fattori di rischio alimentari della malattia coronarica, capaci di "intasare le arterie" danneggiando la salute del sistema cardiovascolare.

Tuttavia, ricerche recenti non hanno trovato alcun collegamento tra l'assunzione di grassi saturi e l'aumento del rischio di malattie cardiache o di morte per malattie cardiache 29, 30.

Si è visto ad esempio che i grassi saturi tendono sì ad aumentare i livelli di colesterolo cattivo LDL, ma sembrano anche 31, 32, 33:

  • aumentare il colesterolo HDL "buono";
  • modificare la dimensione delle particelle di colesterolo LDL, favorendo il passaggio da lipoproteine piccole e dense a lipoproteine più grandi, che sono considerate meno pericolose sul piano cardiovascolare.

Ci sono poi alimenti ricchi di grassi saturi, come i prodotti lattiero-caseari che - probabilmente grazie ad altri nutrienti contenuti nell'alimento - si associano a una riduzione del rischio di obesità 2, 4 e ipertensione 51, 52.

Anche le uova, ricchissime di colesterolo e grassi saturi, se consumate con moderazione (fino a un uovo al giorno) non aumentano il rischio di malattie cardiache o ictus 52.

Attenzione alle diete troppo ricche di carboidrati

La convinzione che un ridotto apporto di grassi saturi sia il principale fattore dietetico per la prevenzione della malattia coronarica ha portato milioni di persone ad aumentare l'assunzione di carboidrati, la maggior parte dei quali è stata consumata in forma raffinata.

Tuttavia, "il passaggio dai grassi saturi ai carboidrati raffinati" non riduce il rapporto tra colesterolo totale e colesterolo HDL (buono) nel sangue, pertanto non impedisce la malattia coronarica.

Non solo, l'evidenza che collega cibi ricchi di carboidrati con le malattie cardiovascolari si è costantemente rafforzata

  • I carboidrati raffinati, in particolare le bevande zuccherate, aumentano il rischio di malattie coronariche. 
  • Al contrario, i cereali integrali e le fibre dei cereali sono protettivi. 
  • L'apporto extra di una o due porzioni al giorno di questi alimenti aumenta il rischio (nel caso dei carboidrati raffinati) o diminuisce il rischio (nel caso dei cereali integrali) di malattia coronarica di circa il 10- 20%, che è simile alla forza delle associazioni viste per grassi trans, pesce e frutta e verdura.

La dieta povera di grassi e ad alto contenuto di carboidrati potrebbe aver svolto un ruolo non intenzionale nelle attuali epidemie di obesità, anomalie dei lipidi, diabete di tipo II e sindromi metaboliche 22.

Stile di Vita

Mantieni un peso sano

  • Per i soggetti sovrappeso, una riduzione anche solo del 5-10% del peso corporeo può causare un significativo abbassamento dei livelli di colesterolo.
    • Nel complesso, la perdita di peso ha un doppio beneficio sul colesterolo, aumentando l'HDL benefico e diminuendo le LDL dannose.
    • Uno studio 33 di due anni su 90 adulti che seguivano tre diverse diete dimagranti ha rilevato che la perdita di peso, indipendentemente dal tipo di dieta seguito, ha aumentato l'assorbimento del colesterolo alimentare e ha ridotto la creazione di nuovo colesterolo nel corpo.
      In questi due anni, l'HDL "buono" è aumentato mentre il colesterolo LDL "cattivo" non è cambiato, riducendo così il rischio di malattie cardiache.
    • In un altro studio simile condotto su 14 uomini più anziani, anche il colesterolo "cattivo" LDL è diminuito, fornendo ancora più protezione del cuore 34.
  • L'esercizio fisico può aumentare i livelli di colesterolo HDL, il colesterolo "buono" e contribuire a ridurre quello totale.
    • Sulla base di una revisione di 13 studi 32, 30 minuti di attività fisica cinque giorni alla settimana sono sufficienti per migliorare il colesterolo e ridurre il rischio di malattie cardiache.
    • Idealmente, l'attività aerobica dovrebbe aumentare la frequenza cardiaca a circa il 75% del suo massimo.
      L'allenamento contro resistenza (con pesi, macchine o piccoli attrezzi) dovrebbe invece svolgersi intorno al 50% dello sforzo massimo.
    • L'attività che eleva la frequenza cardiaca all'85% del suo massimo aumenta l'HDL e diminuisce anche l'LDL.
      Più lunga è la durata, maggiori sono gli effetti.
  • Smettere di fumare: il fumo è un importante fattore di rischio per il colesterolo alto e le malattie cardiache.
    • In un ampio studio su diverse migliaia di adulti nell'Asia del Pacifico, il fumo è stato associato a una diminuzione dei livelli di HDL e a un aumento del colesterolo totale 37.
    • Fortunatamente, smettere di fumare può invertire questi effetti dannosi 3638.

Integratori

Sul fronte degli integratori alimentari, sembrerebbero particolarmente efficaci nell'aumentare i livelli di colesterolo HDL:

  • Aglio;
  • Niacina (anche se in dosi farmacologiche, superiori a quelle massime ammesse negli integratori alimentari);
  • Lecitina di Soia.

Ben più numerosi e studiati sono invece gli integratori capaci di abbassare il colesterolo LDL.

Riso Rosso Fermentato

Il riso rosso fermentato, contiene una serie di sostanze (dette monacoline), tra cui la monacolina K, capace di abbassare le concentrazioni di colesterolo nel sangue.

La monacolina K può essere considerata una “statina vegetale”. Ha infatti la stessa struttura chimica della lovastatina, una delle molecole di sintesi utilizzate nei farmaci anticolesterolo.

  • Uno studio su 25 persone ha dimostrato che il riso rosso fermentato riduce il colesterolo totale di una media del 15% e il colesterolo LDL "cattivo" del 21% in circa due mesi di trattamento 5.
  • Allo stesso modo, uno studio di otto settimane su 79 persone ha riferito che l'assunzione di 600 mg di riso rosso fermentato due volte al giorno ha ridotto significativamente i livelli di colesterolo LDL "cattivi", rispetto a un gruppo di controllo 6.

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Steroli Vegetali

Steroli vegetali: a livello intestinale, i fitosteroli competono con l'assorbimento del colesterolo (sia quello di origine alimentare, sia quello di derivazione biliare).

Il consumo di prodotti contenenti fitosteroli riduce in maniera significativa le concentrazioni di colesterolo totale e della frazione legata alle LDL di circa 8-12 mg/dl.

L'EFSA (European Food Safety Authority) ha stabilito che la riduzione della colesterolemia è compresa:

  • tra il 7% e il 10% con un'assunzione di 1,5-2,4 g/die di steroli vegetali,
  • tra il 10% e il 12,5% per un apporto di 2,5-3 g/die.

Altri Integratori Utili

  • Coenzima Q10.
  • Acido Folico
  • Policosanoli
  • Omega-3
  • Berberina
  • Gamma-orizanolo
  • Beta-Glucani
  • Fibre solubili (psillio e glucomannano).

Farmaci

Se i cambiamenti dello stile di vita non sono sufficienti per tenere sotto controllo i livelli di colesterolo LDL, potrebbe essere necessario assumere un farmaco per abbassare i valori di colesterolo.

I farmaci maggiormente utilizzati per abbassare il colesterolo sono chiamati statine e comprendono principi attivi come simvastatina, lovastatina, fluvastatina e atorvastatina.

Le statine bloccano il percorso metabolico che il corpo utilizza per creare nuovo colesterolo a livello epatico.

Per i pazienti che presentano controindicazioni all'uso di statine, o quando da sole non sono abbastanza efficaci, sono disponibili altre opzioni, tra cui:

  • resine sequestranti degli acidi biliari (colestiramina) e altri inibitori dell'assorbimento del colesterolo (ezetimibe);
  • acido nicotinico;
  • fibrati (clofibrato);

La cosa importante da sottolineare è che le modifiche dello stile di vita andrebbero perseguite e/o mantenute anche da parte di chi è in trattamento farmacologico, in quanto risultano sempre e comunque utili per prevenire le malattie cardiovascolari e promuovere la salute generale dell'organismo.

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