Rughe e Anti-Rughe | Cause e Rimedi Efficaci

In questo articolo parliamo di Rughe e Invecchiamento Cutaneo. Partendo dalle Cause e dalle Conseguenze del Fenomeno approdiamo ai Rimedi Anti-Rughe più Efficaci offerti da Cosmesi e Nutraceutica Anti-Aging

Rughe e Anti-Rughe
Supervisione Scientifica a Cura del Dottor Gilles Ferraresi - Ultima revisione dell'articolo:

Generalità

L'invecchiamento è un processo biologico influenzato da vari fattori, sia ambientali che genetici.

Sin dai tempi più antichi l'essere umano ha cercato di contrastare i segni negativi dello scorrere del tempo sulla pelle e sul fisico, ed oggi più che mai questo è diventato uno degli obiettivi prioritari per le civiltà occidentali.

Se è impossibile fermare l'orologio biologico, è però possibile prevenire la formazione delle rughe e mascherare le imperfezioni che sono già in atto sulla nostra pelle.

Invecchiamento cutaneo

L'Invecchiamento cutaneo è un processo evolutivo irreversibile; esso si articola di un insieme di alterazioni fisiologiche che determinano la perdita di idratazione cutanea, la comparsa di microrughe, la perdita di elasticità, l'ipercheratosi e la formazione di macchie iperpigmentate, chiamate “macchie senili”.

Queste alterazioni sono la risultante di due eventi paralleli:

  • l'invecchiamento cronologico
  • e l'invecchiamento da fattori ambientali.

Invecchiamento Intrinseco

L'invecchiamento cronologico è dovuto a fattori genetici; ha inizio dopo i 25 anni, per manifestarsi visibilmente dai 40 anni in poi.

A livello dell'epidermide questa forma di invecchiamento si esplica con la riduzione della capacità proliferativa delle cellule della membrana basale e con il suo conseguente assottigliamento. Diminuisce il numero delle cellule di Langerhans, cellule del sistema immunitario presenti sull'epidermide, così come diminuisce l'attività dei melanociti, cellule deputate a produrre la melanina responsabile dell'abbronzatura quando ci si espone al sole: la sua diminuzione determina un aumento della sensibilità cutanea alle scottature durante l'esposizione alle radiazioni ultraviolette.

A livello del derma si riduce il numero e la funzionalità dei fibroblasti: essi rispondono sempre meno ai fattori endogeni che li stimolano nell'attività proliferativa e nella biosintesi di macromolecole, come il collagene e l'elastina, responsabili di dare tono ed elasticità alla pelle, e i cosiddetti glucosamminoglicani, tra i quali citiamo l'acido ialuronico. Anche le ghiandole cutanee vanno progressivamente riducendo la propria attività, con la conseguente riduzione del sebo ed un aumento della secchezza cutanea.

Invecchiamento da Fattori Ambientali

Il secondo tipo di invecchiamento è invece indotto da fattori ambientali, tra i quali riveste un ruolo di maggior rilievo il cosiddetto fotoinvecchiamento o photoaging: un insulto cronico provocato da un'esposizione prolungata alla luce solare, che produce un invecchiamento precoce.

Tra gli altri fattori ambientali responsabili dell'invecchiamento cutaneo si distinguono diversi tipi di inquinanti, oltre che sostanze nocive ed irritanti come il fumo di sigaretta.

Tutti questi fattori inducono la formazione di radicali liberi e la riduzione di enzimi che hanno proprietà antiossidanti. I radicali liberi sono delle specie chimiche che reagiscono molto facilmente con altre molecole, provocando dei danni a DNA, RNA, proteine e lipidi di membrana, con il conseguente ispessimento e perdita di elasticità della cute.

La formazione di radicali liberi determina l'attivazione di un fattore, chiamato AP-1, che stimola la trascrizione nel DNA di geni che codificano per enzimi con il compito sia di degradare la struttura della matrice extracellulare, sia di ridurre la sintesi, da parte delle cellule del derma (i fibroblasti), di una delle macromolecole più importanti di questa matrice, il collagene, principale responsabile della tonicità cutanea.

In generale il fotoinvecchiamento, o photoaging, provoca un invecchiamento accelerato che, rispetto all'invecchiamento cronologico, si esprime con delle manifestazioni cutanee più accentuate relativamente ad alcuni aspetti, come l'iperpigmentazione cutanea che, inizialmente, si mostra attraverso la formazione di lentiggini, ma poi evolve in vere e proprie macchie senili. Più gravi sono le possibili dilatazioni dei capillari a seguito dell'esposizione prolungata al sole e la formazione di tumori della pelle.

Comparsa delle Rughe

Il segno più evidente dell'avanzare del processo di invecchiamento è dato dalle rughe, che hanno l'aspetto di solchi permanenti, lineari e sottili scavati sulla fronte. Esse si distinguono in due tipi:

  • rughe di espressione
  • rughe di vecchiaia.

Tipi di Rughe

Le rughe di espressione sono un riflesso della mimica facciale: si manifestano anche su un volto giovane e sono determinate da abitudini assunte quando si parla o si esprime le proprie emozioni attraverso l'espressione del volto.

Le rughe di vecchiaia, invece, compaiono fisiologicamente dopo i 30 anni, quando incomincia a venire meno quel tono e quell'elasticità che collagene ed elastina conferiscono alla pelle giovane. Inoltre, il cosiddetto grasso sottocutaneo comincia a perdere il suo turgore e la massa muscolare si rilassa. Nei volti delle persone anziane questi solchi sono ben evidenti; la loro pelle si rivolge verso il basso, perché spinta dalla forza di gravità.

Età di Comparsa

Facendo una panoramica generale di cosa avviene nel corso della vita si può dire che, tra i 30 ed i 40 anni, le zone interessate dalla comparsa delle rughe di vecchiaia sono le palpebre e le zone intorno alle orbite oculari, il solco nasolabiale e gli angoli della bocca. I segni orizzontali sulla fronte iniziano a manifestarsi anche nella fase di riposo e non solo quando si contraggono i muscoli.

Tra i 40 ed i 50 anni le rughe della fronte e della glabella si accentuano, così come divengono più evidenti le cosiddette “zampe di gallina”; le labbra tendono ad assottigliarsi ed il tono delle guance si riduce drasticamente.

Tra i 50 ed i 60 anni tutte queste manifestazioni rugose si accentuano sempre di più e comincia a cedere anche la pelle del collo. Tra i 60 ed i 70 anni il pannicolo di grasso che conferisce tono alle guance è ormai quasi completamente assente ed il viso va incavandosi sempre più, finchè, dopo i 70 anni, la pelle diviene sottile e fragile, i muscoli si rilassano ed il grasso residuo si accumula sotto il mento.

Rimedi

Come Contrastare l'invecchiamento precoce

La conoscenza dei meccanismi con i quali si manifesta l'invecchiamento cutaneo precoce, non determinato da fattori genetici, fornisce le basi per gli approcci alla sua prevenzione e alla scelta del trattamento dermocosmetologico più efficace per contrastarlo.

In realtà, “contrastare la formazione delle rughe” è il risultato di una sinergia di funzionalità che potrebbero essere così schematizzate:

  • Applicazione topica di antiossidanti, molecole in grado di “catturare” e neutralizzare i radicali liberi, responsabili di danni irreversibili nei confronti della cute;
  • Uso costante e continuativo, durante l'esposizione solare, di filtri chimici o fisici, che schermano dai raggi UVA ed UVB per prevenire dai danni indotti dalle radiazioni ultraviolette;
  • Utilizzo di molecole leviganti ed esfolianti, come gli alfa-idrossiacidi, che stimolano la fisiologica rigenerazione cellulare, rendendo la pelle più morbida e più luminosa;
  • Utilizzo di agenti soft-focus, sostanze in grado di ridurre la visibilità della rugosità cutanea mediante un fenomeno di tipo ottico.
  • Applicazione di peptidi miorilassanti in grado di ridurre la perdita di elasticità e di tono cutaneo, mediante un'azione di blocco della muscolatura che mima quello della tossina botulinica;
  • Applicazione di molecole depigmentanti, che inibiscono la produzione della melanina, riducendo l'intensità delle macchie senili;
  • Uso di specifici integratori per la pelle; particolarmente efficaci si sono dimostrati quelli a base di collagene di pesce.

Descriviamo ora, più in dettaglio, le caratteristiche di alcuni degli ingredienti che abbiamo citato e che trovano applicazione nei prodotti cosmetici antinvecchiamento.

Antiossidanti

Vitamine

Le principali vitamine utilizzate in campo cosmetico si distinguono in due categorie: quelle liposolubili, cioè solubili in oli o grassi, come la vitamina A e la vitamina E, e quelle idrosolubili, come la vitamina C o la vitamina B3.

Vitamina A

La vitamina A si può utilizzare in varie forme, tra le quali si distinguono il retinolo e le sue forme esterificate più stabili, come retinil acetato, retinil propinato e retinil palmitato. Attraverso l'azione di alcuni enzimi presenti sulla nostra pelle, queste molecole vengono tutte convertite in acido trans-retinoico, che rappresenta la forma biologicamente attiva della Vitamina A.

Essa agisce, a livello della cute, attraverso vari meccanismi, primo fra tutti quello di influenzare la trascrizione del DNA, stimolando l'espressione di alcuni enzimi specifici, alcuni dei quali hanno la funzione di migliorare lo spessore cutaneo, diminuendo così la profondità della ruga. La sua azione determina infatti una proliferazione ed una differenziazione dei cheratinociti (le cellule che vanno a costituire l'epidermide) ed aumenta la produzione dei Glucosamminoglicani (GAG), molecole in grado di legare l'acqua migliorando l'idratazione cutanea.

A livello del derma la vitamina A agisce, invece, determinando un aumento della produzione di collagene, con un conseguente miglioramento di quella “struttura di sostegno” che contribuisce a conferisce tono ed elasticità alla pelle.

La vitamina A, in tutte le sue forme, è però facilmente soggetta a degradazione se esposta alla luce e all'aria: è preferibile quindi impiegarla in creme notte.

La molecola di acido retinoico è una particolare forma di vitamina A molto più efficace delle altre nel trattamento dell'invecchiamento precoce ma, a causa della sua attività fortemente cheratolitica e potenzialmente irritante, ne è consentito l'uso solo in campo dermatologico.

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Vitamina E

La vitamina E ed i suoi esteri possiedono un'elevata attività antiossidante, in quanto capaci di neutralizzare la reattività dei radicali liberi, bloccando la cascata di eventi che determinano lo stress ossidativo responsabile dei danni alle cellule.

La Vitamina E trova ampio impiego nei prodotti destinati all'esposizione solare poiché è in grado di assorbire i raggi UV nei range di lunghezza d'onda che provocano gli effetti più dannosi sulla fisiologia della pelle.

Se applicata dopo l'esposizione ai raggi solari, la vitamina E può ridurre l'eritema e l'edema indotti dal sole; inoltre, applicazioni topiche di vitamina E possono migliorare l'idratazione cutanea a livello dello strato corneo dell'epidermide, e la capacità di trattenere acqua negli strati cutanei.

In ambito cosmetologico, le forme maggiormente impiegate di Vitamina E sono tocoferolo e tocoferil acetato (un estere che, a livello della cute, si idrolizza e libera α-tocoferolo). Il tocoferolo ha una spiccata natura lipofilica ed è perciò particolarmente affine alle membrane cellulari, dov'è in grado di contrastare efficacemente l'eccesso di ROS (radicali liberi), impedendo il processo di lipoperossidazione. Quando ha svolto la sua funzione, il tocoferolo si ossida e diviene inattivo, ma la sua funzionalità può essere rigenerata dalla vitamina C, sotto forma di acido L-ascorbico: il suo impiego nelle formulazioni cosmetiche è quindi spesso accompagnato a quello delle vitamine A e C, poichè la loro associazione determina un potenziamento ed un prolungamento dell'azione antiossidante.

Vitamina C

La vitamina C, nota come acido ascorbico, è una vitamina idrosolubile ed un potente antiossidante usato in campo cosmetico per la capacità di contrastare gli effetti dell'invecchiamento cutaneo, sia intrinseco che estrinseco. Questa capacità è ascrivibile alle spiccate proprietà antiossidanti e fotoprotettive dell'acido ascorbico.

La vitamina C è presente sulla cute in quantità molto bassa. Tra le sue innumerevoli funzioni spicca quella di schiarente cutaneo, in virtù della sua attività inibitrice nei confronti della sintesi di tirosina, molecola precorritrice della melanina. Sono inoltre note le sue proprietà antiinfiammatorie, soprattutto nei casi di eritemi da prolungata esposizione al sole.

Nel combattere gli effetti dell'invecchiamento, la vitamina C interviene anche ad un altro livello: il rilassamento cutaneo. Infatti, gioca un ruolo chiave nel mantenere la densità ottimale del collagene nel derma: studi biochimici hanno dimostrato che agisce come co-fattore per la lisina e prolina idrossilasi, due enzimi essenziali nella biosintesi del collagene.

L'idrossilazione del collagene permette la formazione e la stabilizzazione della struttura a tripla elica, e del cross-linking del tropocollagene.Un aumento della produzione di collagene si traduce in un miglioramento della qualità della pelle per quanto riguarda l'elasticità ed il tono. Tutti questi usi e potenziali applicazioni sono però fortemente limitati dalla bassa stabilità in presenza di acqua ed ossigeno. Varie sono le strategie perseguite per evitare questa problematica, dall'esclusione di ossigeno mediante l'impiego di imballi impermeabili all'aria, fino all'utilizzo di sistemi di rilascio che proteggono la vitamina C dall'ossigeno, dall'acqua e dagli altri componenti della formulazione cosmetica in cui è contenuta. Ad oggi, l'unica strategia davvero efficace ai fini della stabilizzazione della vitamina C, risulta essere l'utilizzo delle sue forme protette, come l'acido ascorbico-2-glucoside, l'ascorbil 2-fosfato o l'acido ascorbico 6-palmitato, anche se il loro potenziale antiossidante e la biodisponibilità a livello cutaneo sono molto inferiori.

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Vitamina B3

Le forme più utilizzate in campo cosmetico sono: nicotinamide, acido nicotinico ed esteri dell'acido nicotinico (es. tocoferil nicotinato, benzil nicotinato). La vitamina B3 è il precursore di una famiglia di fattori che coadiuvano l'azione di molti enzimi: in particolare si formano il nicotinamide adenin dinucleotide (NAD), il suo derivato fosforilato (NADP) e le rispettive forme ridotte (NADH e NADPH), dotate di proprietà antiossidanti. Questi cofattori partecipano a moltissime reazioni enzimatiche che hanno luogo a livello della cute.

L'uso topico della vitamina B3 è responsabile di molteplici attività a livello cutaneo, come la stimolazione della sintesi di sfingolipidi, acidi grassi liberi, colesterolo e ceramidi, parte integrante di quel film idrolipidico più superficiale la cui riduzione comporta un aumento della secchezza cutanea. L'applicazione di vitamina B3 determina quindi un miglioramento dell'effetto barriera dell'epidermide ed un potenziamento della resistenza cutanea agli insulti esterni. Altra funzione per cui trova impiego nei trattamenti topici è la capacità di ridurre l'iperpigmentazione cutanea, poiché inibisce il trasferimento di melanosomi (delle vescicole contenenti melanina), dai melanociti ai cheratinociti. La vitamina B3 è inoltre in grado di stimolare i fibroblasti a produrre più collagene ed è quindi responsabile del miglioramento dell'elasticità e del tono cutaneo.

Sistemi enzimatici

A questa categoria appartengono degli enzimi di origine biotecnologica, impiegati nei prodotti cosmetici allo scopo di ripristinare la forma enzimatica fisiologicamente presente sulla pelle umana. Tra questi il più importante è l'enzima SOD (Superossidodismutasi), diffuso in tutte le cellule che “consumano” ossigeno, nelle quali si comporta come “scavenger”: è infatti in grado di legare un radicale libero, detto anione superossido, convertendolo in ossigeno ed acqua ossigenata. L'enzima SOD è quindi in grado di inibire la denaturazione proteica, impedire la lipoperossidazione ed evitare i danni al DNA provocati dall'esposizione ad agenti esogeni, come i raggi ultravioletti. La sua azione è potenziata dalla presenza di altri sistemi antiossidanti, come le vitamine E e la vitamina A; inoltre, la superossidodismutasi è in grado di rigenerare la vitamina E in seguito alla sua ossidazione.

Sistemi non enzimatici

Alla questa categoria appartengono molecole come il glutatione, l'acido lipoico ed il Coenzima Q10.

Il glutatione (GSH) è un tripeptide ed il principale antiossidante naturale presente all'interno delle cellule. ove svolge un ruolo cruciale nel mantenere il normale bilancio tra lo stato ossidato e quello ridotto, consentendo così l'adeguata regolazione di molte funzioni vitali della cellula stessa, come la sintesi e la riparazione del DNA, la sintesi delle proteine e l'attivazione e la regolazione degli enzimi.

Il Coenzima Q10, noto anche come Ubichinone, è un cofattore enzimatico responsabile del trasporto degli elettroni attraverso la membrana dei mitocondri (organelli presenti in ogni cellula del nostro corpo e responsabili della produzione di energia utilizzabile dalla cellula stessa in casi di necessità). Nella sua forma ridotta l'ubichinone assume il nome di ubichinolo ed è in grado di svolgere la funzione di antiossidante.

L'acido lipoico è un piccola molecola lipofila particolarmente efficace nel neutralizzare il radicale idrossile; ripristina inoltre l'attività antiossidante delle vitamine C ed E.

Idroassicidi

Gli idrossiacidi più utilizzati in campo cosmetico sono i cosiddetti α-idrossiacidi, come l'acido glicolico, l'acido citrico, l'acido malico e l'acido tartarico.

Tali acidi, anche detti acidi della frutta per la loro origine, svolgono un'esfoliazione chimica, poiché sono in grado di rompere i legami che si creano tra i cheratinociti, favorendo l'esfoliazione cutanea, anche fino agli strati più profondi dell'epidermide. Come è noto, infatti, l'epidermide nella parte più superficiale è costituita da vari strati di cellule morte: l'esfoliazione di questi strati superficiali determina un aumento della velocità del turnover cellulare: il risultato è una pelle più levigata e più luminosa.

Un loro effetto si può rilevare anche a livello del derma, nel quale i fibroblasti sono stimolati alla sintesi di collagene, elastina e glucosamminoglicani (GAG).

Poiché gli idorossiacidi, se usati ad alte concentrazioni, possono portare a fenomeni di irritazione e sensibilizzazione, in ambito cosmetologico sono solitamente utilizzati fino al 10%, quantità in cui sono ben tollerati.

Soft-Focus

Il termine soft-focus effect indica un effetto ottico che addolcisce le rughe agendo sulla percezione visiva per mascherare l'età.

In condizioni fisiologiche, la luce che arriva sulla pelle viene in parte assorbita e in parte riflessa; quando raggiunge i solchi della pelle del viso viene come “bloccata”, con il risultato che la frazione di luce riflessa si riduce e l'area corrispondente al solco cutaneo appare più scura rispetto all'area cutanea circostante.

L'impiego di polveri con effetto soft-focus, quali il nitruro di boro, l'allumina, alcune silici e dei derivati siliconici, come il polymethylsilsesquioxane o il polysilicone-11 agiscono aumentando l'intensità della luce trasmessa. La luce che viaggia attraverso le particelle viene riflessa in tutte le direzioni all'interno del solco della ruga che viene percepita, da chi osserva, in modo più uniforme al resto della cute.

Il già menzionato siero X115® ACE, basato sull'utilizzo ciclico delle 3 vitamine della bellezza A | C | E | in forma pura, mono-concentrata, biologicamente attiva e altamente assimilabile, contiene ad esempio complessi soft-focus, con polvere di perla e diamante e polymethyl methacrylate, che riflettono e modulano in maniera omogenea la luce, mascherando le imperfezioni cutanee e facendo risplendere la naturale bellezza del volto.

Peptidi

Una strategia anti-ageing di recente acquisizione consiste nello stimolare direttamente alcuni enzimi presenti sulla cute attraverso l'impiego di piccole sequenze di amminoacidi, chiamate peptidi.

Essi si legano perfettamente al sito attivo, mimando l'azione dell'enzima al substrato. Un esempio di particolare interesse è rappresentato dal cosiddetto Matrixyl, una sequenza di 5 amminoacidi (Lysine-threonine-threonine-lysine-serine) alla quale si lega la catena di acido palmitico (palmitoyl), un acido grasso che ne migliora la permeabilità cutanea. Tale sequenza rappresenta il frammento di collagene umano con il quale vengono stimolati i fibroblasti a produrre più collagene.

Sullo stesso principio si basano le sostanze che stimolano l'effetto della tossina botulinica. Per spiegare la funzione di queste sostanze è bene fare una piccola premessa: c'è un collegamento funzionale tra cute e cervello. Questo significa che le sensazioni che si avvertono sulla pelle vengono immediatamente trasmesse al cervello attraverso delle sostanze chiamate neurotrasmettitori: ciò induce una risposta funzionale che si traduce in una reazione cutanea.

La neurotossina botulinica è una sostanza in grado di bloccare l'azione di un neurotrasmettitore, l'acetilcolina, che regola la normale funzionalità dei muscoli; pertanto, con la presenza di questa neurotossina si va incontro ad una paralisi del muscolo nello stato di distensione.

Dal 2004 si è pensato di sfruttare quest'azione nociva della neurotossina a scopo estetico, riducendo la mimica dei muscoli facciali, responsabile della formazione delle rughe di espressione. In campo cosmetico si sono sintetizzati dei nuovi peptidi che mimano l'effetto della neurotossina botulinica: il più importante è il cosiddetto Botox (acetyl-glutamate-glutamate-methionine-glutamine-arginine-arginine), il quale inibisce il rilascio di neurotrasmettitori inducendo il rilassamento della muscolatura facciale.

Contro le Macchie Cutanee

Come accennato, l'invecchiamento cutaneo induce frequentemente una pigmentazione cutanea irregolare. I motivi che stanno alla base di questo fenomeno possono essere diversi: a volte sono macchie cutanee ereditarie, come le lentiggini o i nevi; possono essere dovute a disturbi ormonali o all'impiego di certi farmaci, come i contraccettivi orali, o altre sostanze fotosensibilizzanti. Spesso le discromie possono avere origine anche solo per una esagerata esposizione al sole.

Ruolo della Melanina

Il fenomeno della pigmentazione cutanea ha indotto una clientela sempre più vasta ad impiegare sostanze cosiddette “sbiancanti”, che possono attenuare le macchie cutanee e rendere il più possibile omogeneo l'incarnato.

Il colore della pelle è frutto della presenza di vari pigmenti, tra cui il principale è la melanina, che viene prodotta dai melanociti, un particolare tipo cellulare localizzato al confine tra derma ed epidermide.

La melanina regola, mediante un complesso meccanismo, il colore della pelle. La melanina ha origine dall'amminoacido tirosina, che viene trasformato prima in DOPA, poi in dopachinone ed infine in melanina.

Esistono tre tipi di melanina: due tipi di eumelanina (pigmenti nero/marrone), che è la forma predominante nei fenotipi scuri, e la feo-melanina (pigmenti rossastri), che è associata al fenotipo capelli rossi. Individui con carnagioni scure possiedono una maggior quantità di eumelanine e meno feomelanine, mentre l'opposto avviene nei soggetti con carnagioni chiare.

I melanociti, se stimolati dalle radiazioni UV, sono in grado di sintetizzare la melanina e trasferire il pigmento ai cheratinociti (cellule fondamentali dell'epidermide), dando così origine alla caratteristica colorazione scura che appare in seguito all'esposizione solare, la cui attività è volta a proteggere la cute dalle radiazioni UVA ed UVB.

Come Schiarire la Pelle

Schiarire la pelle significa fondamentalemente ridurre la quantità di melanina prodotta dai melanociti. Per fare questo, oltre a schermare la pelle dai raggi UV e svolgere un'azione esfoliante nei confronti degli strati superficiali dell'epidermide, si impiegano delle molecole in grado di inibire il processo di sintesi della melanina all'interno dei melanociti.

Arbutina

Dal momento che la melanina deriva dalla trasformazione, all'interno dei melanosomi della DOPA (diidrossifenilalanina, derivato di un amminoacido chiamato tirosina), e che tale trasformazione è catalizzata da un enzima, chiamato tirosinasi, l'inibizione della sintesi di melanina si traduce in un'inibizione dell'attività dell'enzima tirosinasi.

Con questo meccanismo agisce la maggior parte delle molecole ad azione sbiancante, tra le quali si annovera l'Arbutina, un glicoside dell'idrochinone che blocca la tirosinasi legandosi al suo sito attivo al posto della DOPA. A differenza dell'idrochinone, dal dubbio profilo tossicologico, perciò non ammesso per uso cosmetico, l'arbutina è ben tollerata dalla cute. Essa viene impiegata a dosaggi che vanno dall'1% al 10%; è solubile in acqua, ma necessita di agenti stabilizzanti come il sodio metabisolfito.

Acido Cogico

Un'altra molecola ad azione sbiancante è l'Acido Kojico, che blocca la tirosinasi legandone (chelazione) lo ione rame, indispensabile per il passaggio dell'enzima nella sua forma attiva. L'acido kojico è solubile in acqua e si impiega a dosaggi variabili tra l'1 ed il 3%. E' leggermente irritante subito dopo l'applicazione sulla pelle. Per conservarne la stabilità nelle formulazioni cosmetiche se ne consiglia l'uso in associazione con qualche chelante di metalli pesanti.

L'acido Kojico dipalmitato è la forma liposolubile dell'acido kojico. Dopo la sua applicazione sulla pelle subisce l'idrolizzazione ad opera di esterasi che liberano acido kojico. E' stabile e non irritante.

Acido Azelaico

Buone proprietà sbiancanti sono state attribuite anche all'acido azelaico, da tempo usato in prodotti antiacne ed antiseborrea, poichè agisce come inibitore competitivo della tirosinasi. La molecola non è fotosensibilizzante ed ha una buona tollerabilità cutanea su pelle integra. Il limite dell'acido azelaico è la difficoltà ad incorporarlo nelle formulazioni: per questo motivo sono stati sintetizzati dei suoi derivati idrosolubili che si impiegano facilmente solubilizzandoli nella fase acquosa dell'emulsione.

Oltre a queste ed altre molecole di origine sintetica, numerosi sono anche gli estratti botanici ad attività schiarente, di cui non spesso non è chiaro il meccanismo d'azione o il principio attivo che svolge l'attività depigmentante.

Integratori Antirughe

Sempre più amati e diffusi, gli integratori antirughe agiscono dall'interno, veicolando alla pelle attraverso al sangue i nutrienti antirughe assunti per via orale e assorbiti dall'interno.

Bisogna infatti considerare che - mentre alcuni attivi antiage, come le vitamine - sono più efficaci in chiave antirughe quando applicati direttamente sulla pelle, altri nutrienti preziosi sono incapaci di superare la barriera cutanea quando applicati sulla pelle.

Per fare un esempio, il collagene applicato sulla pelle non viene assorbito dalla cute; per questo motivo, il modo migliore per stimolare la produzione di collagene nella pelle è assumere un integratore antirughe abase di collagene.

Il collagene - specialmente quello di pesce idrolizzato - è indubbiamente il principio attivo antiage più in voga in questo momento, insieme all'acido ialuronico.

Tra gli integratori di collagene più conosciuti e venduti si segnalano in particolare:

La seguente tabella confronta i valori nutrizionali di questi integratori di collagene. Le caselle verdi favoriscono la rapida identificazione del miglior integratore di collagene in relazione all'elemento considerato.

X115®+Plus2 Signasol® Beautiful Skin BioCollagenix ® Gold Collagen®
Prezzo di listino Euro 67 62,90 39 42
Giorni di Trattamento Giorni 15 28 10 10
Costo per giorno di Trattamento Euro 4,46 / 3,6* 2,25 3,90 4,20
Collagene marino idrolizzato g 5 2,5 5 5
Acido ialuronico mg 100 Non presente 20 20
Vitamina C mg 300 80 80 80
Resveratrolo mg 147 Non presente 50 Non presente
Coenzima Q10 mg 12,5 Non presente Non presente Non presente
Polifenoli da Cacao mg 12 Non presente Non presente Non presente
Vitamina E mg 15 2,5 Non presente 6
Acido ellagico (da melograno) mcg 5 Non presente Non presente Non presente
Oleuropeina (da foglie di ulivo) mg 0.96 Non presente Non presente Non presente
Astaxantina mg 1 Non presente Non presente Non presente
Biotina mcg 100 50 Non presente 50
Vitamina B6 mg 2 0,21 Non presente 1,4
Mirtillo mg Non presente Non presente 150 Non presente
Vitamina B2 mg Non presente 0,21 Non presente Non presente
Vitamina B12 mcg Non presente 0,375 Non presente Non presente
Zinco mg 5 3 1.5 1.5
Rame mg 2 0,15 0,5 0.15
Echinacoside da Echinacea a. mg 3,2 Non presente Non presente Non presente
Derivati triterpenici da Centella asiatica mg 30 Non presente Non presente Non presente
Acido Folico mcg 100 Non presente Non presente Non presente
Vitamina D3 mcg 2 Non presente Non presente Non presente
* costo calcolato togliendo il valore commerciale della crema antirughe omaggio

Rapportando il prezzo al contenuto di attivi, il prodotto più costoso - X115®+Plus2 - risulta indubbiamente l'integratore di collagene con il miglior rapporto qualità/prezzo.

La qualità di X115®+Plus2 aumenta ulteriormente considerando che è l'unico prodotto

  • a contenere 2 diversi integratori Day & Night (Flaconcini al mattino e Bustine alla sera):
    • di giorno la pelle è maggiormente esposta ai fattori pro-ossidanti (come raggi solari, inquinanti e radicali liberi prodotti dal metabolismo corporeo); gli attivi dei Flaconcini Day sostengono le difese antiossidanti cutanee;
    • durante il riposo notturno, si attivano i processi rigenerativi della pelle; le Bustine Night apportano collagene, acido ialuronico e altri nutrienti utili per l'azione nutriente, biostimolante e ristrutturante.
  • a utilizzare flaconcini monodose bifasici che garantiscono la massima attività biologica dei principi attivi antiossidanti.
    • avvitando fino in fondo il tappo serbatoio, i complessi antiossidanti si attivano integrandosi con gli estratti erboristici contenuti nell'ampolla sottostante.
    • si tratta di un vantaggio importantissimo rispetto agli altri integratori di collagene perché in ambiente acquoso alcuni nutrienti (come la vitamina C o l'acido lipoico) si degradano rapidamente perdendo buona parte della loro attività biologica.
X115 Plus - Integratore Collagene

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X115®+PLUS2 Integratore per la Pelle e il Benessere Articolare | Collagene (5g) + Acido Ialuronico (100mg) | Con Echinacea, Centella, Melograno, Cacao, Ulivo, Astaxantina, Resveratrolo, Acido Lipoico
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